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Il Sole 24 Ore

I vincoli per gli interessi pesano sugli investimenti … Ha fatto i primi conti, “fermo restando che dovremo leggere i testi definitivi e che comunque dovrà essere approvata in parlamento”. Ma se la manovra resta così, la sua azienda ci perde. Chi parla è Josè Rallo, imprenditrice siciliana, responsabile marketing e controllo di gestione della casa di vini Donnafugata. A fronte dal taglio dell’Ires dal 33 al 27,5% ci sono una serie di misure che secondo la Rallo vanificano l’effetto positivo della riduzione: “C’è una revisione generale dei contratti di leasing, viene ridotta la deducibilità degli interessi passivi, si eliminano gli ammortamenti anticipati. Per noi che in- vestiamo molto per spingere sulla crescita, e non riusciamo a farlo solo con gli utili, rischia di essere una partita di giro” .
E non la consola il taglio dell’Irap: troppo poco, “per una tassa ingiusta, che penalizza l’occupazione, mentre si continua a predicare che bisogna assumere, specie nel Sud”. Lei cresce a ritmi elevati: dai 15,6 milioni di euro di fatturato nel 2006 è arrivata a 17 nel 2007. Ed anche per il 2008 si prevede un andamento positivo. La crescita all’estero è attorno al 15%, superiore a quella italiana. “Questo per noi vuol dire investire sempre in nuovi macchinari, allargare i vigneti, investire in ricerca, oltre ad andare in giro sempre di più per promuovere il marchio all’estero” , dice la Rallo. “Abbiamo bisogno di finanziamenti e ridurre la deducibilità degli oneri passivi, proprio in questa fase di aumento dei tassi di interesse, ci penalizza” .
Ma c’è anche un altro aspetto che la preoccupa: la complicazione delle misure ed il fatto che “intervenendo in questo modo così dettagliato su deduzioni, sui tempi dei contratti di leasing, sugli ammortamenti, si entra in modo invadente nelle scelte aziendali. Tutto l’opposto della semplificazione”, continua l’imprenditrice siciliana. Che invece auspica una rapida operatività del credito di imposta: “Uno strumento positivo e forte perché meritocratico. Premia chi cresce e fa utili”. Infine, ci tiene a sottolineare un altro aspetto, legato al protocollo sul welfare e alla riforma delle pensioni: nella sua azienda, ci sono molti over 65 che chiedono di restare a lavorare. “Una scelta preziosa, che ci consente di non privarci di un patrimonio importante di conoscenze che possono essere trasferite ai giovani”. Quanto alla precarietà, Josè Rallo è convinta che bisognerebbe aumentare i contributi per chi lavora a tempo determinato e ridurli per chi ha contratti a tempo indeterminato. Un modo, pensa, per trovare un nuovo equilibrio.

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