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Il Sole 24 Ore

In ripresa dopo lo shock ... I sistemi di controllo governativo avevano fatto precipitare il mercato... Il mercato russo di vini d’importazione si sta riprendendo dallo choc, causato dall’introduzione il 1° luglio del 2006 di un nuovo sistema di controllo sull’import e sul commercio di bevande alcoliche. Per otto mesi il mercato è stato nel caos: il vino era scomparso dai banchi dei negozi dopo che la zecca dello Stato non aveva stampato il numero sufficiente delle nuove marche d’accisa, che dovevano sostituire quelle vecchie come mezzo di controllo sul contrabbando e le falsificazioni. Dei 130 importatori di vino e bevande alcoliche solo 70 erano riusciti ad adeguarsi alle nuove regole.
Inoltre il Governo russo ha messo al bando le vendite nel Paese dei vini georgiani e moldavi (che fino al 2006 avevano costituito il 60% delle importazioni divini in Russia) perché l’80% dei prodotti di queste due repubbliche ex sovietiche non rispettavano neanche minimamente gli standard internazionali per i prodotti vinicoli e non di rado erano pericolosi per la salute dei consumatori. Un repulisti che ha prodotto come effetto un aumento (8-10%) dei vini di qualità. Come conseguenza nella prima metà del 2006 le importazioni divino erano state di 103,7 milioni di litri (-50% rispetto all’analogo periodo del 2005), di cui 48 milioni di litri di vini moldavi e georgiani importati e una parte è stata rispedita ai produttori o scaricata nelle fogne, mentre un’altra è finita sul mercato nero. Nel periodo luglio-dicembre dell’anno scorso l’import era calato ancora del 27 per cento.
Mentre fino al 2006 il volume del mercato dei vini d’importazione della Russia era stato stimato in 2,2 miliardi di dollari, gli eventi drammatici dell’anno scorso hanno non soltanto ridotto le importazioni, ma ne hanno cambiato radicalmente la struttura. Per la prima volta l’Italia si trova al secondo posto (dopo la Francia) tra i maggiori Paesi esportatori. Solo due anni fa era soltanto sesta con il 4 per cento. Per favorire l’aumento di consumo di vini di qualità (l’alcolismo a base di vodka ha fatto scendere a soli 57 anni l’attesa di vita per gli uomini russi) il ministro dell’Agricoltura Aleksej Gordeev ha ipotizzato una riduzione dall’attuale 20% al 5% i dazi doganali sull’import di vino. Il Governo russo cercherà di far rinascere la produzione di vino in Russia, attirando nel Paese specialisti dai tradizionali Paesi-produttori, come Italia, Francia e Spagna, e acquistando tecnologie e macchinari.

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