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Il Sole 24 Ore

Vino, l’Italia chiede più aiuti ... Iniziato a Bruxelles il negoziato sulla riforma di settore... Qualche spiraglio di luce per l’Italia si è aperto nel corso delle laboriose trattative a Bruxelles per la riforma dell’Organizzazione comune di mercato del vino. Anche se solo alla fine della maratona negoziale, destinata a riprendere oggi pomeriggio e a protrarsi probabilmente nella nottata, si potrà verificare se il nostro Paese avrà ottenuto soddisfazione su alcuni punti chiave e, in particolare, sull’assegnazione di un congruo pacchetto di aiuti per i mosti concentrati.
La stragrande maggioranza dei 132 milioni di fondi destinati ogni anno ai mosti sono attualmente destinati al nostro Paese, che li utilizza per aumentare la gradazione di alcuni vini. Un tipo di sovvenzione destinata a sparire, se si fosse accettata la proposta iniziale della Commissione Ue che vietava anche lo zuccheraggio. Tuttavia, essendo riapparsa (sotto la pressione di venti Paesi del centro-nord) anche la possibiità di zuccherare il vino nella prima bozza di compromesso sul tavolo del Consiglio, il ministro delle Politiche agricole Paolo De Castro si sta battendo perché la possibilità di utilizzare i mosti resti adeguatamente finanziata. E che aldilà degli oltre 300 milioni l’anno in media di dotazione nazionale destinati all’Italia dalla bozza di riforma dal 2009 al 2015, qualche altra decina di milioni sia destinata al nostro Paese, specificatamente per i mosti.
Prudente De Castro in apertura dei negoziati. “Il crinale tra una buona riforma ed il voto contrario è ancora molto labile”, ha affermato il ministro. Tuttavia, in serata dopo un confronto a porte chiuse tra il ministro, la commissaria Ue, Mariann Fischer Boel, e il presidente portoghese Jaime Silva, dalla delegazione italiana è trapelato maggiore ottimismo. “L’impressione è che le nostre richieste siano state preso sul serio”, ha affermato un partecipante all’incontro, seguito da altri ‘confessionali’ di Commissione e presidenza Ue, con Francia, Spagna e vari altri Paesi.
De Castro ha ricordato che lo stesso Romano Prodi ha contattato due volte il presidente della Commissione, José Manuel Barroso, per assicurarsi che le aspettative italiane non vengano disattese. L’aiuto ai mosti viene considerato da parte italiana una compensazione per la mancata abolizione dello zuccheraggio, che rimarrà secondo la prima bozza di compromesso, anche se con più basse gradazioni ammesse nel 2008-09 e poi ancora inferiori nel 2009-10. Le richieste italiane di un maggiore sforzo finanziario hanno però indotto anche altri partner, come Francia e Spagna, ad allargare il ventaglio delle domande, rendendo più difficile far quadrare il cerchio finanziario.
Non solo sugli aiuti ai mosti si gioca la partita italiana in sede europea. Importante per il nostro Paese anche il mantenimento della distillazione per i sottoprodotti. La bozza per ora lo ha riammessa per tre anni, ma De Castro sta cercando di strappare un allungamento. Il nostro Paese dovrebbe ottenere poi un’ampia deroga nazionale alla novità di indicare denominazione e annata sul vino da tavola, ottenendo di escludere quasi tutti i vitigni importanti. Per i diritti d’impianto la proposta ora sul tavolo prevede la fine nel 2013, con possibilità di continuarli a livello regionale fino al 2015, mentre gli espianti sovvenzionati riguarderanno l75mila ettari.
Già raggiunto poi dai 27 ministri un accordo sulla nuova normativa che disciplina le bevande alcoliche con un volume mini- no del 15%. Un regolamento che sancisce che tante grappe e limoncelli, oltre a nocino e brandy italiano, possano essere prodotti solo in Italia.

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