02-Planeta_manchette_175x100
Allegrini 2024

Il Sole 24 Ore

Vino, il mercato boccia chi non ha scelto la qualità ... “Il bicchiere è mezzo vuoto oppure mezzo pieno?”. Lo giudicano in maniera positiva quei produttori che hanno nell’export il loro punto di forza di fronte alle cifre della bilancia commerciale che, nel 2006, hanno toccato 3,2 miliardi di euro, livello forse in grado di essere superato, ma lo vedono mezzo vuoto i produttori che hanno come unico sbocco il mercato domestico. E sono davvero tanti, visto che si contano in Italia oltre 3omila aziende imbottigliatrici (le aziende vitivinicole sono circa 800mila all’ultimo censimento Istat).
Il fatto bizzarro che potrebbe mettere in crisi larga parte delle aziende made in Italy, è costituito dal crollo dei consumi interni dagli anni ‘50 in poi, dove si è passati da 114 litri pro capite agli attuali 48 litri.
I cali più significativi sono quelli registrati a carico del vino da tavola, il cui decremento medio annuo nel periodo 2000-2004 stato del 2,7%, ma anche Doc, Docg e Igt segnano il passo con l’unica eccezione dei vini Doc e Docg bianchi. Un calo a cui ha fatto da contrappeso, incredibile ma vero, un aumento sconsiderato di aumento di cantine, di etichette, di denominazioni delle quali 358 fra Doc (dominazione di origine controllata) e Docg (dominazione di origine controllata e garantita) e 118 Igt (indicazione geografica territoriale).
Aspetti questi da approfondire per capire meglio il fenomeno. Il tam tam che giunge dalla grande distribuzione è che la crisi non ha colpito la fa scia dei vini dai 3 ai 5 euro, ovvero un target non certo di rossi e bianchi di grande pregio, attualmente nel mondo dominata da altre aziende (australiane, sebbene stiano segnando il passo, cilene, argentine etc). Ciò mostra una nuova tendenza delle nostre aziende, specialmente sul mercato interno, quella cioè di puntare sulla fascia alta di prezzo (dai 20 euro in su) il cui canale di vendita più diffuso sono l’horeca, vale a dire gli alberghi e la ristorazione (in Italia con il 42,9%) e le enoteche-winebar (36,3%), mentre alla grande distribuzione restano solo il 4,3 per cento.
Le conseguenze sono evidenti perché il calo dei consumi, da tempo, colpisce proprio quei luoghi di vendita sui quali la massa dei produttori, proliferata dalla fine degli anni ‘80 al grido di “vino è profitto garantito”, ha puntato i propri sforzi di vendita. Le cause del calo dei consumi divino sono comunque variegate: innanzitutto il ricarico troppo spesso eccessivo della ristorazione sul prezzo di cantina.
Un problema di prezzo che si aggiunge agli aumenti sconsiderati, negli ultimi anni, di molte aziende senza storia e senza qualità, beneficiate da guide e recensioni per una qualche annata fortunata. Non di meno importante è il provvedimento, certamente giustificato, del controllo sui consumi alcolici degli automobilisti che ha costretto molti commensali a ridurre i bicchieri di rosso o bianco. Sempre sulla riduzione dei consumi ha indubbiamente influito anche la riduzione del pranzo a casa e un’ondata salutistica che, seppur in minima parte, ha spinto i consumi verso l’acqua minerale. Quale il futuro del vino made in Italy? Uno dei problemi fondamentali del sistema vino proiettato nel mondo, pur a fronte degli attuali straordinari risultati è il “nanismo”. I primi cinque gruppi internazionali (Constellation, Foster’s, Southcorp, Distell, Vincor), secondo dati Mediobanca vanno da un fatturato di 3.000 milioni di euro ai 390, mentre in Italia i primi 5 gruppi (Caviro, GIV, Cavit, Antinori, Giordano) vanno dai 264 milioni di euro ai 115.
Riusciranno i produttori italiani con vini “territoriali” e dimensioni ridotte rispetto alla concorrenza, a vincere la sfida con i vini apolidi? In fondo è una lotta tra globale e locale, ma è indubbio che è necessario restare locali nel prodotto ma “pensare” globale nel marketing.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Pubblicato su