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Il Sole 24 Ore

Coro di critiche per le risorse alla promozione … Vino. Distribuiti 1,8 miliardi di fondi… Andranno a promozione e investimenti il 65% delle risorse stanziate da Bruxelles per il vino made in Italy. Giovedì scorso la Conferenza Stato-Regioni ha approvato il piano nazionale che definisce priorità e competenze per la gestione dei circa 1,8 miliardi di euro destinati al vino italiano (per il periodo 2009-2014) dalla riforma Ue. La parte del leone sarà recitata dagli interventi di ristrutturazione dei vigneti che dopo i positivi risultati degli scorsi anni saranno rafforzati. Quote rilevanti saranno dedicate anche ai capitoli degli investimenti in cantina (cui andranno in totale 237 milioni) e delle azioni promozionali sui mercati extra Ue (che a regime arriveranno a quota 102 milioni).

Se queste misure rappresentano la parte più innovativa e orientata al mercato della riforma, il piano ministeriale dedica uno spazio specifico anche alle vecchie misure di mercato, dalla distillazione agli aiuti ai mosti, in modo da realizzare un passaggio morbido con finanziamenti decrescenti, fino alla loro cancellazione.

Il capitolo sul quale si è concentrata l’attenzione è quello delle azioni promozionali all’estero. Strada del resto suggerita dalle diverse situazioni di mercato: a fronte di consumi interni in calo, resta l’export la locomotiva del settore, come dimostrano i dati record del 2007: quasi 3,5 miliardi di fatturato (+7,8%), con in testa gli Usa a 829 milioni (+2,6%), Russia (+42%) e Brasile (+22%). Ma nonostante queste buone performance, resta sullo sfondo il problema di una più incisiva azione di promozione, con risorse adeguate e con un maggiore coordinamento.

Se sul fronte dei soldi, la dotazione comunitaria sembra aver accontentato tutti, raffiche di critiche arrivano invece sulla ripartizione dei fondi. Il criterio scelto prevede che il 70% dei finanziamenti venga gestito dalle Regioni (in base al peso produttivo) e solo il 30% dal ministero per le Politiche agricole. Il timore degli operatori è che in questo modo si possa perpetuare la duplicazione delle iniziative con evidente dispersione delle risorse in mille rivoli. “Il rischio è di vanificare l’impatto di questo strumento - ha detto il presidente di Confagricoltura, Federico Vecchioni -. Il passato ha già mostrato come l’antagonismo tra le Regioni per ottenere finanziamenti possa produrre effetti molto negativi”.

“Siamo preoccupati che moltiplicando gli interventi - ha aggiunto il presidente dell’Unione italiana vini, Andrea Sartori - possa mancare quella regia necessaria per garantire l’efficacia dalle azioni”. “Al vino italiano servono selezione delle iniziative e dei mercati obiettivo concludono in Federvini -
non certo ripartizioni più o meno “a pioggia” di contributi”.

Come l’Italia spenderà gli aiuti: Periodo 2009-14; dati in milioni di euro…

Ristrutturazione vigneti - 558,5

Promozione - 378,0

Distillazione sottoprodotti - 253,0

Aiuti ai mosti - 251,0

Investimenti in cantina - 237,9

Aiuti distillazione - 107,2

Riserva - 40,4

Totale - 1.826,0

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