02-Planeta_manchette_175x100
Allegrini 2024

Il Sole 24 Ore

Sul vino ora la partita si gioca sui prezzi ... Nel 2007 per la Cia i consumi del prodotto sfuso sono calati di oltre il 14% ... Si va spegnendo velocemente l’allarme sul vino adulterato (ieri la Ue ha escluso pericoli alla salute) acceso il giorno dell’inaugurazione del Vinitaly a Verona, con gli operatori che ora spostano l’attenzione sul mercato. Dove tra l’altro è in atto un braccio di ferro sui nuovi listini chiesti dai produttori, ma non del tutto accettati dalla distribuzione. Mentre il ministero del Commercio estero ieri ha escluso che vi siano provvedimenti restrittivi da parte di Paesi importatori, ora sul mercato domestico la domanda di vino è già in recessione: secondo la Cia nel 2007 i consumi del prodotto sfuso sono diminuiti del 14%, mentre i vini Doc e Docg perdono una frazione di punto. Per contro Iri Infoscan rileva un buon andamento per le bottiglie sotto i due euro e sopra i sette, a scapito dei prodotti a valori intermedi. In questo contesto si inserisce la questione prezzi.
All’inizio dell’anno il sindacato imbottigliatori dell’Uiv, sulla base dei rincari delle uve dell’ultima vendemmia, ha chiesto aumenti medi del 20-25% per i vini base e del 10% per quelli di qualità superiore. Ma in molti casi le richieste non sono state accettate. “Il Pinot Grigio - dice Giorgio Pasqua, presidente della sezione vini dell’Unione industriali di Verona - all’origine è raddoppiato da 0,8 a 1,5 euro il litro. Quasi tutte le aziende hanno chiesto aumenti, ma non mi risulta che siano state tutte accettate dalla distribuzione”.
Il Prosecco Igt è raddoppiato da o,6 a 1,2 euro/litro, mentre il prodotto Dop è salito da 1,7 a 2,2. Ebbene, “noi siamo riusciti a spuntare aumenti del 10-15%
dice il presidente de la Gioiosa, Giancarlo Polegato “ però mi risulta che vi siano aziende che hanno ancora il tavolo aperto con il commerciale”. Nessun problema, invece, per chi i rincari li ha contenuti tra il 4 e il 5% come l’altoatesino Josef Reiterer della Vivaldi, che dichiara di non avere avuto problemi con
la clientela. Che però è fatta di ristoranti ed enoteche. Eppure anche per le enoteche la situazione volge al difficile. “La questione - dichiara Giovanni Longo di Legnano, ex presidente di Vinarius, l’Associazione delle enoteche italiane - è che il consumatore è disorientato da un’economia non brillante e da notizie allarmanti che proprio non ci volevano”. E a proposito del vino sofisticato, ieri la Ue ha escluso pericoli per la salute; e il Tribunale del riesame di Taranto ha preso tempo per decidere sul dissequestro delle due aziende coinvolte.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Pubblicato su