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Il Sole 24 Ore

Vino, scattano i sequestri in tutta Italia ... Individuati in 14 cantine l50mila ettolitri, controlli su altri 300mila... Sono oltre 150mila gli ettolitri di vino adulterato di cui la magistratura è riuscita finora a ricostruire tutti i vari passaggi, mentre per altri 300mila sono in corso valutazioni incrociate in tutta Italia. Nel primo caso si tratta di vino sofisticato che le aziende Enoagri e Vmc di Massafra hanno fornito a 14 cantine di otto province (Brescia, Bologna, Cuneo, Perugia, Alessandria, Modena, Verona e Ravenna) e per le quali ieri è scattato il sequestro disposto dalla Procura della Repubblica di Taranto. Purtroppo parte di quel prodotto è irrecuperabile, poiché già commercializzato e, forse, finito sulla tavola di ignari consumatori.
Per gli altri 300mila ettolitri, invece, il Corpo forestale dello Stato e l’Ispettorato Icq (ex Repressione frodi) sta cercando di ricostruire l’intero circuito. Quel che si è riusciti a sapere per il momento è che si tratta di sostanze vinose lavorate dalla Tirrena Vini, anch’essa di Massafra e di recente confluita nelle altre due aziende ritenute protagoniste dello scandalo. In totale sono finora 450mila gli ettolitri sospetti, qualcosa come 30 milioni di bottiglie e, dunque, non molto lontani dai 700mila ettolitri indicati una settimana fa dal settimanale “L’espresso”. Che ha preannunciato per il numero in edicola domani una nuova puntata dell’inchiesta in cui si conferma la tesi della pericolosità del vino sofisticato, smentendo così le rassicurazioni fornite nei giorni scorsi dal ministro delle Politiche agricole Paolo de Castro, secondo il quale il vino oggetto di sofisticazione non conterrebbe sostanze velenose.
La questione è dunque tutt’altro che arginata. Tanto più che il provvedimento restrittivo per le 14 cantine firmato dal pm Luca Buccheri, convaliderebbe l’allarme sul pericolo alla salute del prodotto sofisticato. Al riguardo l’avvocato difensore della Vmc, Franz Pesare, ha dichiarato al Sole 24 Ore che “L’espresso” confonde il contenuto del decreto di sequestro preventivo, che fa riferimento a vino adulterato in ragione della anomala fermentazione scoperta a gennaio dagli ispettori della Repressione frodi nel deposito Vmc». In realtà nel decreto si parla di “migliaia di ettolitri di mosto di ignota provenienza” sofisticato “con aggiunta di zucchero e acqua, nonché utilizzando acido cloridrico, solforico e fosforico che detenevano occultati ... in modo da rendere il prodotto vinoso pericoloso per la salute pubblica”.

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