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Il Sole 24 Ore

In Laguna rinasce la vigna dei Dogi ... Alla scoperta dei miti. L’iniziativa di Bisol, produttore trevigiano di prosecco, sull’isola di Mazzorbo... Dal vigneto di Pompei a quello nel centro della Laguna di Venezia, si moltiplicano le iniziative di recupero vitivinicolo, Lo specialista del prosecco, Gianluca Bisol, sta infatti per riportare alla luce l’antica vigna di Mazzorbo, piccola isola della Laguna collegata con un ponte alla più famosa Burano. Sulle orme dell’operazione di vera e propria archeologia vitivinicola effettuata qualche anno fa da Piero Mastroberardino, che a Pompei riportò in produzione l’antico vigneto, il produttore di Valdobbiadene ha invece puntato tutto sui due ettari dismessi proprio al centro della Laguna veneta. “Si tratta di un’antica azienda appartenuta alla famiglia Scarpa Volo - spiega Bisol - e che negli anni 90 era stata donata al Comune di Venezia. Abbiamo vinto qualche settimana fa la gara per la concessione (per i prossimi 18 anni) dell’area, che sarà ristrutturata”.

Bisol, associato di Confagricoltura e che guida un gruppo da 11 milioni di euro di fatturato (produce circa 1,4 milioni di bottiglie vendute per il 32% all’estero), si sposterà dalle colline trevigiane a Venezia ma non per produrre prosecco. “A Mazzorbo stiamo per ripiantare un’antichissimo vitigno - aggiunge - riscoperto e selezionato in cinque anni di ricerche effettuate anche sulle isole di Sant’Erasmo e di Torcello. Si chiama Dorona, ed è un vitigno a bacca bianca. Disponiamo ora di 6mila piantine dalle quali contiamo di realizzare, nel 2011, le prime 8mila bottiglie di un vino bianco che chiameremo Venissa, da una poesia di Andrea Zanzotto”. L’operazione avviata da Bisol punta a riportare in produzione vigneti e superfici agricole che una volta, nelle isole della laguna, erano molto diffusi e che poi nel tempo, con la crescita dei flussi turistici, sono a via a via stati dismessi. “Le isole laguna sono ricche di vigneti - aggiunge il produttore veneto - le nostre ricerche hanno dimostrato la presenza di vigneti anche nel centro storico come nel caso del convento di San Francesco”.
Sui due ettari dell’azienda di Mazzorbo si svilupperanno anche altre attività: l’allevamento ittico la coltivazione di frutteti e orti. “Contiamo di riavviare anche la produzione ortofrutticola - spiega Bisol - che oltre a vantare varietà particolari come il carciofo castraura, che per la forte umidità e il vento risulta quasi esente da attacchi parassitari. E come previsto dall’accordo stipulato con il Comune di Venezia e l’Ente parco della Laguna, nella nuova vita della tenuta saranno coinvolti anche i bambini. Un orto sarà gestito da una scuola di Burano”.

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