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Il Sole 24 Ore

Arresto per chi guida ubriaco ... Subito arrestato chi guida ubriaco... Il nuovo Governo sta valutando una nuova stretta normativa contro l’alcol al volante. Nel pacchetto-sicurezza nell’agenda del Consiglio dei ministri di venerdì prossimo, è possibile un aumento immediato delle pene detentive e il ritorno alle sanzioni penali per chi rifiuta di sottoporsi ai test. Ma l’aumento delle pene difficilmente dovrebbe giungere a livelli tali da far finire realmente in carcere chi è incensurato e la depenalizzazione del rifiuto introdotta lo scorso agosto sta dando buoni risultati.

Da quanto risulta al Sole24Ore, allo studio del Governo c’è l’ipotesi di inasprire le pene già aumentate dal 4 agosto dell’anno scorso dal decreto Bianchi (Dl 117/07, che aveva anche previsto per la prima volta una gradualità delle sanzioni basata sull’entità del tasso alcolemico riscontrato). Si verrebbe arrestati subito e verrebbe portato da tre mesi a un anno il periodo massimo di arresto attualmente previsto dall’articolo 186 del Codice della strada per chi guida con un tasso alcolemico
compreso tra 0,81 e 1,5 grammi per litro di sangue. Salirebbe di conseguenza anche la pena per l’ipotesi più grave (tasso oltre 1,5), il cui massimo oggi è fissato in sei mesi. Sarebbe il terzo giro di vite sull’alcol in sei anni. Si rimarrebbe comunque sotto i due anni, che sono il limite sotto il quale il Codice penale da diritto alla sospensione condizionale della pena, per cui se non si hanno precedenti la condanna non si sconta in carcere.

Potrebbe comunque riprendere quota una vecchia proposta della Polizia stradale per aggiungere alle sanzioni la confisca del veicolo con cui è stata commessa l’infrazione.
Per ora sembra probabile che gli inasprimenti non riguardino le sanzioni più lievi, quelle previste nel caso in cui il tasso sia compreso tra 0,5 (il limite a partire dal quale si viene considerati in stato di ebbrezza e che può essere raggiunto mediamente anche con un paio di bicchieri di vino) e 0,8 g/l. Per questa fattispecie non è previsto l’arresto (introdotto dal Dl 117/07 ma poi abolito dal precedente Parlamento in sede di conversione).

Quanto al rifiuto di sottoporsi ai test anti-alcol, si tornerebbe a sanzioni penali. Il Dl 117/07 aveva invece depenalizzato il reato, istituendo sanzioni amministrative tanto pesanti che comunque il numero dei rifiuti è sceso nettamente in proporzione ai controlli effettuati: lo si desume dalle prime elaborazioni effettuate dalla Stradale dopo la depenalizzazione, che saranno pubblicate dopodomani dal Sole24Ore del Lunedì.

Non è chiaro se tutte queste novità riguarderanno anche la guida sotto l’effetto di stupefacenti (articolo 187 del Codice), le cui sanzioni sono sempre state pressoché uguali a quelle per la guida in stato d’ebbrezza.
Già da quando era stato annunciato che tra i primi provvedimenti varati dal nuovo Governo ci sarebbe stato un pacchetto-sicurezza, si stava pensandoanche di inserirvi modifiche al Codice della strada per incidere sui fenomeni di cui più spesso la stampa dà notizia. Tra questi, nell’ultimo anno ci sono sicuramente gli incidenti provocati da conducenti in stato di ebbrezza. Ma nei giorni scorsi le ipotesi sul tavolo riguardavano altre infrazioni. Occorrerà vedere se fino a venerdì si continuerà a voler puntare sull’alcol (ed eventualmente la droga), sulle altre violazioni o su tutto insieme (cosa che però aumenterebbe il rischio di modifiche apportate poi dal Parlamento).

Infine, va ricordato che le sanzioni per l’alcol alla guida non sono limitate all’arresto: ci sono anche ammende da 500 a 6.000 euro, la sospensione della patente da tre mesi a due anni e la perdita di 10 punti e l’obbligo di sottoporsi a visita medica.

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