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Il Sole 24 Ore

Sughero, un alleato anti-crisi: l’ambiente ... I fasti del Capodanno 2000 sono un ricordo sbiadito e in Sardegna il distretto del tappo di sughero, tra Calangianus e Tempio Pausania, deve fare i conti con il -44,9% dell’export 2007. Soffrono soprattutto i piccoli produttori di questo polo con 156 imprese, 1.595 occupati e un fatturato di 158 milioni.
Export 2007 a 11 milioni, cifra ben diversa da quelle che si registravano alla vigilia del nuovo millennio, quando nessuno voleva rinunciare a una bottiglia. I nemici giurati del comparto si chiamano tappo in plastica e “a vite”, ultime tentazioni per i Paesi produttori di vino meno legati alle tradizioni. Tengono tuttavia le performance di Molinas e Ganau, gruppi leader del distretto. “Le aziende storiche - spiega Giuseppe Molinas - hanno saputo far fronte al calo di domanda successivo al 2000 e alla concorrenza dei nuovi tappi rifornendo i marchi vitivinicoli d’eccellenza. I problemi riguardano le Pmi che prima del 2000 hanno investito per inseguire il mercato e oggi sono in affanno». Molinas conta su un giro d’affari di 40 milioni e 500 dipendenti sparsi tra Italia e Portogallo, Paese dove c’è notevole disponibilità di materia prima. Quale la soluzione alla crisi? “Da un lato - risponde Molinas - puntare su mercati come il Sud America dove c’è una rinnovata attenzione ai vini di pregio, dall’altro ottenere per le bottiglie il marchio di imballaggio interamente riciclabile. Nessuno dice che mentre la lavorazione del sughero non danneggia minimamente la natura, ma è anzi legata ai processi di riforestazione, i tappi in plastica diventano rifiuti che non è possibile recuperare”.

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