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Il Sole 24 Ore

Incognita maltempo sui vigneti ... Meteorologia. Campi inagibili per troppa acqua, si ricorre agli elicotteri per i trattamenti alla vite... In Piemonte qualità delle uve a rischio a causa delle piogge intense... Una primavera da dimenticare. Che gli operatori, incrociando le dita in attesa della vendemmia, sperano non si trasformi in tragedia l’autunno prossimo. Le piogge insistenti che nelle ultime settimane hanno flagellato il Centro-Nord d’Italia, e soprattutto le zone vocate vitivinicole del Nord-Ovest, stanno mettendo a durissima prova i nervi, ma anche le capacità tecnico agronomiche degli agricoltori più accorti. Compresi quelli che hanno affittato gli elicotteri per irrorare i vigneti e salvarli dalle malattie.
“Sul piano climatico - conferma Giampiero Maracchi, direttore dell’Istituto di biometeorologia del Cnr - siamo in presenza di un forte ritardo stagionale provocato da piogge anche violente, come in Piemonte, che stanno esponendo le viti a seri rischi di malattie fungine”. Un patrimonio che in questa regione conta 47mila ettari di superficie investita, una produzione media annua superiore a tre milioni di ettolitri, per un valore alla produzione di quasi 270 milioni.
Certo, per la vendemmia c’è tempo. Ma l’annata è particolarmente delicata Ne sanno qualcosa gli agricoltori dell’Albese, dell’Astigiano e dell’Alessandrino, tra le aree più colpite, che da settimane non dormono la notte. “Il principale problema - spiega Giancarlo Montaldo, presidente dell’Enoteca regionale del Barbaresco - è entrare nei vigneti con i trattori per fare i trattamenti di difesa”. E se di danni veri e propri è prematuro parlare, quasi sicuramente i problemi arriveranno nei prossimi mesi. “E’ probabile che certe uve, come il Nebbiolo, vadano incontro ad allegagione - aggiunge Montaldo - così come in fase di maturazione potrebbero verificarsi attacchi di botrite. Mentre per fare fronte alla peronospora, per irrorare le piante si è fatto un maggiore ricorso agli elicotteri”.
“Nelle zone collinari con grandi pendenze è stato praticamente impossibile fare i trattamenti con i trattori - racconta Davide Sandalo, assessore all’Agricoltura di Alessandria - del resto, condizioni di così forte umidità che predispongono le viti a malattie fungine non si riscontravano dagli anni Settanta. Speriamo non succeda come nel ‘72: un buco nero nella storia del Barolo, che non fu nemmeno imbottigliato”.
Che l’annata sia eccezionale lo conferma anche l’assessore regionale all’Agricoltura, Mino Taricco. “Quest’anno - dice - in molte aree colpite da piogge torrenziali si è determinata una vischiosità del terreno, con effetto saponetta che ha impedito l’utilizzo non solo dei trattori, ma anche di mezzi cingolati che soprattutto in pendenze superiori al 40-45% avrebbero rischiato il ribaltamento”. Da qui, in via eccezionale, il ricorso supplementare agli elicotteri per effettuare i trattamenti. “Di norma - spiega Taricco - in Piemonte vengono sottoposti annualmente a trattamenti fitosanitari per via aerea circa 600 ettari di vigneti. Ma quest’anno con un’apposita delibera di Giunta abbiamo deciso di allargare gli interventi ad altri 800 ettari”. Risultato, tra Asti e Alessandria quasi un migliaio di aziende ha chiesto l’intervento di un consorzio di elicotteristi che nella prima decade di giugno hanno irrorato i vigneti con prodotti contro la peronospora a base di zolfo e rame.

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