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Il Sole 24 Ore

La crisi minaccia solo quei comparti che non innovano ... Negli ultimi quattro anni le esportazioni italiane sono cresciute di oltre il 30%. Occorre distinguere tra l’Italia che produce e compete con successo sui mercati internazionali e un sistema-Paese che funziona male perché indebolito da sacche di improduttività, rendite politiche, burocrazia, sommerso e anche criminalità diffusa. Se il Paese ha evitato sin qui la deriva è merito di quei settori, imprenditori e territori, che sembrano procedere senza tentennamenti lungo il sempre più difficile percorso delle nuove sfide globali facendo esclusivamente leva sui propri mezzi, quasi rassegnati a non avere alle spalle uno Stato e delle infrastrutture efficienti. E l’industria manifatturiera, dei distretti industriali, turistici, culturali ed enogastronomici.
Se nel 2007 le cosiddette “4 A” del made in Italy (abbigliamento, alimentare, arredamento, automazione meccanica) hanno messo a segno un surplus commerciale record con l’estero di u miliardi di euro, il merito è di una industria manifatturiera vitale, all’interno della quale in questi anni i settori tradizionali come il tessile, le calzature, immobili, le piastrelle, nonostante l’impatto della concorrenza asimmetrica asiatica, la forza dell’euro e l’artificiosa debolezza del mini-yuan legato al dollaro, hanno “tenuto”.
Nello stesso tempo l’alimentare e i vini sono cresciuti, ma soprattutto l’automazione-meccanica italiana (fatta di macchine strumentali e navi da crociera, yacht di lusso, componenti per auto ed elicotteri, rubinetti e valvole) ha incrementato il suo surplus commerciale con l’estero dai 2003 al 2007 di25 miliardi di euro.
Straordinari sono stati alcuni comparti come le macchine utensili per la lavorazione dei metalli, le macchine per l’imballaggio e quelle per le costruzioni, in cui l’Italia compete ad armi pari con la Germania... ...Intanto i vini italiani riscuotono sempre maggiore successo: se in Sicilia crescono realtà aziendali leader come Donna Fugata e Pianeta, in Provincia di Cuneo l’export di vini dal 2003 al 2007 cresciuto del 52%, superando i 550 milioni di euro lo scorso anno. Oli, formaggi tipici, insaccati1 sono fiori all’occhiello dell’Italia nel mondo. E il turismo, nonostante necessiti di una ristrutturazione e di un rilancio, rappresenta sempre il settore portante di molti territori: nelle Province di Bolzano e Rimini esso ha un tale impatto che è come se ogni famiglia di quattro persone avesse per oltre sette mesi all’anno come ospite nella propria casa un turista pagante. La vera sfida per evitare la deriva deve essere affrontata dall’Italia che non compete e che è ora che cambi registro.

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