02-Planeta_manchette_175x100
Allegrini 2024

Il Sole 24 Ore

In tavola 961 allarmi sul cibo ... Sicurezza alimentare. Rapporto Ue: da Cina, Turchia e India i rischi maggiori... La globalizzazione incalza anche a tavola, mettendo la sicurezza alimentare in croce. Non c’è soltanto la mozzarella di bufala campana alla diossina che in primavera ha riempito le cronache europee per poi rientrare nei ranghi. Ci sono migliaia di emergenze alimentari, “sommerse” e non, che magari non arrivano sulle prime pagine dei giornali ma rappresentano comunque una minaccia per la salute dei cittadini: con Cina, Turchia e India sul banco degli imputati extra-europei, Spagna, Germania e Francia nel mercato unico comunitario.
A mettere il dito su una piaga di cui si tende a parlare poco è stata ieri il commissario Ue alla Salute Adroulla Vassiliou presentando il rapporto 2007 del Rasff, il sistema europeo di allerta rapida per cibi e mangimi nell’Unione europea.
I risultati non sono molto rassicuranti, anche se per la Vasillou l’aumento di allarmi e notifiche di informazioni (+13,5% rispetto al 2006) va visto in positivo, come l’indicazione concreta che il meccanismo europeo funziona. Sarà. Fatto sta che l’anno scorso al Rasff sono arrivati 961 allarmi e oltre 2000 informazioni su casi a rischio-salute nella catena alimentare e animale.
Di questi il 43% relativi al mercato interno e a prodotti fabbricati in Europa. Il 42% ha invece interessato prodotti in arrivo da paesi extra-europei, poi bloccati alle frontiere. Tra i 27 Paesi dell’Unione l’Italia si è conquistata il primo posto in classifica con 147 avvisi di possibili contaminazioni del cibo a fronte dei o della Germania.
Pesci al mercurio, frammenti di vetro nello yogurt, surgelati saturi di polifosfati, frutta allo zolfo, pistacchi ricchi di micotossine per non parlare dei batteri della salmonella: sono alcune delle tante allerte alimentari che scattano in Europa in modo ricorrente.
Con pesci e crostacei in testa (21% del totale degli allarmi) seguiti dalla carne (13%) e da frutta e verdura (12%) contaminata dai pesticidi decisamente in aumento.
Al primo posto tra chi esporta prodotti poco sicuri l’anno scorso si è distinta la Cina, con ben 352 segnalazioni, il 12% del totale, seguita dalla Turchia con 293 e dagli Stati Uniti con 191. A ruota la Spagna con 177, poi l’Iran con 133, quindi la Germania con 122, la Francia con 109. L’Italia con 89.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Pubblicato su