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Il Sole 24 Ore

A Londra il caffè più caro ... La classifica del Financial Times sui prezzi nei 27 Paesi della Ue... Per fare una vacanza veramente economica, bisognerebbe avere il teletrasporto. Sarebbe così possibile dormire in un hotel a tre stelle con 45 euro nel Paese meno caro, la Lituania, prendere un caffè a 0,13 centesimi in Bulgaria e fare un aperitivo in pieno centro a Lisbona sulla Praija do Comércio, sorseggiando una birra a un euro. Più che cartina geografica alla mano, il viaggiatore dovrebbe avere la mappa dei prezzi pubblicata dal Financial Time, che per questa estate ha stilato la lista della spesa delle vacanze.

La classifica confronta i prezzi dei 27 Paesi dell’Unione europea e, a partire dal costo di un caffè, sceglie altri cinque pararnetri: una bottiglia di birra, un bicchiere di vino, una notte in un albergo a tre stelle, una cena con tre portate e il biglietto per entrare in un museo. Sono le sei azioni a cui il turista non può sottrarsi, e che a seconda del Paese hanno costi completamente differenti. Leggendo la classifica si scopre così come sia l’Italia ad aggiudicarsi il primato della camera d’albergo più cara: secondo le rilevazioni del Financial Times (che peraltro in questo caso destano qualche dubbio e non fotografano comunque la media nazionale) una notte costa infatti 200 euro, contro i 150 della Gran Bretagna e i 148 della Svezia. È la Bulgaria ad avere la differenza di prezzi più marcata, se si considera che per dormire bisogna pagare 120 euro e per svegliarsi con una tazza di caffè ne bastano 0,13.

Il risveglio più caro si ha invece nel Regno Unito: sorseggiare a “cup of coffee” davanti al Tower Bridge costa infatti 3,75 euro. Una spesa che si può subito ammortizzare visitando tutti i principali musei, sul Tamigi infatti l’arte è free, così come anche in Bulgaria e Irlanda.
Un vero lusso, se si pensa che in alcuni Stati la cultura ha un costo elevato. In Olanda ad esempio per vedere i musei, a partire da quello più famoso di Vincent Van Gogh, bisogna pagare un ticket di 12 euro, anche in Austria dove il luccichio dei cristalli del museo di Swarovski o il leggendario dipinto di Gustav Klimt “II bacio” costano al turista 9,50 euro. Così come 9 euro vale il sorriso enigmatico della Gioconda al Louvre di Parigi. Dopo il tour per i musei, arriva la pausa aperitivo. In compagnia di una birra?
Evitando la più cara Danimarca, dove una bottiglia costa sei euro, è in Slovacchia che si risparmia con 0,82 centesimi, segue il Portogallo con un euro, che batte la vicina Spagna, do ve la cerveza ormai costa 1,20 euro.

Paese che vai prezzo che trovi. A prescindere dalla moneta unica, anche un bicchiere di vino segna una curva geomonetaria bizzarra che tocca tutti i punti cardinali dell’Ue: a nord gli svedesi sono i sommelier più cari e versano un calice di vino a 7,50 euro, a ovest la Spagna fa pagare la sua tradizione vinicola dei Ribera del Duero e Rioja a 5,50. A est è l’Ungheria la più cara con 5,20, sino al sud dove Cipro alza i prezzi e fa pagare Bacco a 5,12, più del doppio di una birra che invece costa solo due euro. Anche in Germania il succo d’uva costa più del malto, il rapporto è di 6 euro a 2,75.

Una volta seduti a tavola, mano al portafoglio, ma soprattutto occhio ai prezzi del menu turistico. L’ora dei pasti può essere un salasso o un affare. Considerando la classifica del Financial Times, che considera un pasto con tre portate, è la Grecia a i essere la più cara. Qui non solo i un bicchiere di vino costa quanto un caffè (3,50 euro), ma mussaka, souvlaki e ghiros possono i arrivare a 60 euro. La cucina meno cara è quella rumena, dove una ciorba (zuppa a base di i carne di vitello) e un piatto di mititei (salsicce di manzo) possono costare 7,50 euro. Praticamente quanto un calice di vino sorseggiato a Stoccolma. Terminata la vacanza in giro per i 27 Paesi dell’Unione europea, calcolando tutti i costi della classifica “Holiday expenses”, si scopre che lo Stato più i economico è la Lituania (61,1 euro) segue la Repubblica Ceca (77,2) e la Lettonia (82,22).

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