02-Planeta_manchette_175x100
Allegrini 2024

Il Sole 24 Ore

Vino Doc anche in brick. Critiche al decreto Zaia ... Il vino Doc si potrà vendere anche in contenitori diversi dalle bottiglie di vetro, utilizzando confezioni di cartone plastificato del tipo “brick” e “bag in box”. La decisione è del ministro delle Politiche agricole Luca Zaia, che ieri ha firmato un decreto con il quale si autorizza l’uso di questi contenitori, peraltro già ampiamente usati per il vino Igt e da tavola e per molti altri alimenti e bevande.
Il provvedimento non riguarda le denominazioni con origine controllata recante il nome della sottozona geografica, ovvero la menzione “riserva” e “superiore”, nonchè tutti i vini ai quali è stata riconosciuta la “garantita” (Docg). Per Zaia il provvedimento è un atto dovuto. In una nota, il ministro dice di avere “preso atto delle richieste del mercato, in particolare della domanda proveniente dai Paesi del nord Europa, dove” questo tipo di contenitori può “essere un utile strumento di penetrazione per il vino italiano”.
Ad avanzare la richiesta di un contenitore alternativo al vetro erano stati i rappresentanti delle Regioni, cui è seguito il classico iter dei pareri delle associazioni di categoria. Una richiesta che teneva conto di due fatti: primo, la confezione di cartone plastificato è già ampiamente utilizzata per tutti gli alimenti, compreso il latte; secondo, perché solo ai produttori italiani era precluso una simile opportunità.
Contro l’estensione del “bag in box” ai vini Doc era scesa in campo l’associazione delle Città del vino. Per il presidente Valentino Valentini l’uso di questi contenitori rischia di tramutarsi in un brutto colpo d’immagine al vino italiano di qualità, con un inevitabile declassamento del sistema delle denominazioni di origine. Critico anche Ermete Realacci, secondo cui “si tratta di un provvedimento discutibile”.
Dal 1963, anno in cui è entrato in funzione l’istituto delle Doc, a oggi sono 354 i vini che vantano la denominazione. Di questi 316 hanno la semplice Doc e 38 si fregiano anche della famosa “g” di garantita. A questi si sommano 118 indicazioni geograficche del territorio (Igt). I vini con le tre denominazioni rappresentano circa il 60% del vino prodotto in Italia, che nel 2007 è stato di circa 43 milioni di ettolitri.
Il sistema delle Denominazioni di origine è stato inserito tra i provvedimenti della riforma Ocm del vino approvata lo scorso autunno e che proprio tre giorni fa è entrata in vigore a tutti gli effetti. Tra le disposizioni adottate c’è quella che riguarda proprio il sistema delle Doc destinate a cambiare su tutta la linea. In pratica dal prossimo agosto del 2009 Docg, Doc e Igt lasceranno lo status autonomo di cui hanno goduto finora per passare sotto l’istituto delle Dop e Igp. E l’intera gestione verrà affidata a Bruxells.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Pubblicato su