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Il Sole 24 Ore

La convenienza del contadino ...
Dai farmer market ai gruppi d’acquisto le alternative per risparmiare... Se la necessità aguzza l’ingegno, la crisi economica stimola la creatività. E così, in questi tempi duri per la distribuzione moderna, fioriscono nuove formule commerciali che si propongono come alternativa ai supermercati per lo shopping alimentare delle famiglie.

Se da un lato industrie del mass market e retailer soffrono per i carrelli della spesa sempre più leggeri, dall’altra sale l’incasso della vendita diretta, si sviluppano i farrner market, aumenta il peso degli acquisti di gruppo, cresce il numero degli italiani che comprano alimenti “alla spina” e scelgono la spesa a chilometri zero. Tutte occasioni per mangiare bene spendendo di meno.
Secondo Cia-Confagricoltura comprare dal produttore fa risparmiare il 30%, per Coldiretti si arriva fino al 60 per cento. Merito della filiera corta, che, eliminando gli intermediari (con i relativi costi e margini), permette di tenere i prezzi più bassi. In tempi di carovita, la formula dal produttore al consumatore è tornata d’attualità. Sono oltre 10mila le fattorie e le cantine dove rifornirsi di frutta, verdura, olio, formaggi e salumi.

L’alternativa a prendere l’auto per andare in campagna (visto anche il caro benzina) sono i farmer market, i mercati cittadini in cui i contadini vendono direttamente i prodotti delle loro aziende agricole. Un decreto legge di fine 2007 li ha regolamentati e ora stanno nascendo in tutto il Paese: Coldiretti ne conta una quarantina, tra quelli fissi e quelli periodici.
A conti fatti, ipotizzando un paniere di frutta e verdura composto da cipolle, patate, radicchio tondo, mele Fuji, pere Abate, kiwi Italia, carote e cavolfiore (un chilogrammo per tipo), secondo le rilevazioni di Coldiretti Emilia Romagna la spesa dal contadino ammonterebbe a 8,8 euro, quasi la metà rispetto ai 17,35 euro che si pagherebbero in negozio con un risparmio di ben 8,55 euro.
Un altro modo per fare la spesa senza entrare in un negozio consiste nell’associarsi a un Gruppo d’acquisto solidale (Gas), associazioni no-profit di consumatori che si organizzano per approvvigionarsi da produttori agricoli o da piccole industrie locali.

In questo caso l’unione fa lo sconto: sommando la lista della spesa di ogni associato, si arrivano a fare ordinativi sostanziosi e così si compra al 10-30% in meno. Una formula che piace visto che in 14 anni sono nati 428 Gas (ma si stima siano più di un migliaio).

In forte e costante diffusione sono anche i punti vendita moderni o tradizionali che ospitano speciali corner dotati di erogatori da cui si possono comprare molti alimenti sfusi, nella quantità voluta. Li propongono catene come Auchan, Crai, Coop, Conad, Selex e Sigma. I risparmi? Si va dal 20% di pasta e riso, al 30% dei detersivi, fino al 70% delle spezie. La spesa alla spina piace anche per la sua flessibilità: di tutti gli alimenti si può comprare il quantitativo desiderato.

Tutte queste soluzioni per fare la spesa mettendo d’accordo qualità e prezzo richiedono però un approccio diverso alla spesa rispetto a quello del supermercato. Agricoltori e allevatori vendono prodotti freschi, dunque facilmente deperibili. Allo stesso modo i cereali e i legumi, la pasta e i corn flakes erogati dai dispenser, essendo privi di imballo, hanno una durata inferiore rispetto a quelli confezionati.

Qui la logica è completamente all’opposto rispetto alle offerte “3x2’ o alle maxi-confezioni dai prezzi mini: è impossibile fare scorta. Si deve comprare una quantità di alimenti commisurata ai reali consumi della famiglia. Altrimenti si rischia di sprecare, e allora addio convenienza.
Un altro aspetto da non sottovalutare è quello della stagionalità: impossibile pretendere di trovare le fragole in gennaio o gli asparagi a settembre. Frequentando i farmer market o facendo spesa in cascina si è costretti a modulare i propri acquisti in base al calendario delle produzioni del momento.

In pillole ... La curiosità... In Italia oltre lOmiLa fattorie e cantine
Sono oltre 10mila Le fattorie e le cantine in Italia dove è possibile rifornirsi di frutta, olio, verdura, salumi e formaggi. Mentre secondo Coldiretti ci sono circa quaranta farmer market, i mercati cittadini in cui i contadini vanno a vendere i prodotti delle loro aziende agricole. I gruppi d’acquisto solidale (Gas) ufficiali invece sono 428, ma si stima siano oltre un migliaio.

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