02-Planeta_manchette_175x100
Allegrini 2024

Il Sole 24 Ore

Farmer market il prezzo delude ... A Milano apre il mercato degli agricoltori: molta gente ma il risparmio è poco. La spesa delle famiglie. Il latte fresco può arrivare a un massimo di 1,80 euro il Litro rispetto a 1,15 euro del supermercato... Grande ressa ieri mattina all’inaugurazione del primo farmer market di Milano. I mercati a filiera corta, perché organizzati dai coltivatori che vendono i propri prodotti direttamente ai consumatori, saltando tutta la parte dell’intermediazione.
Un successo per la Coldiretti milanese, che parla di “un fiume di gente” attratta “dai prodotti a risparmio”, con “tutta la merce andata esaurita ancor prima della chiusura”.

È vero. Tutto è andato pressoché venduto. Ma quanti si aspettavano di fare la spesa a sconto, hanno dovuto ricredersi. È bastato un breve giro tra le dieci bancarelle presenti, per scoprire che pochi erano i prodotti con prezzi convenienti o apparentemente competitivi, rispetto ai listini di alimenti similari rilevati sempre ieri in alcuni supermercati della città.

Apparentemente conveniente perché nel caso del latte fresco, intero e crudo venduto a un euro, è realmente tale solo se uno si porta da casa il contenitore. In caso contrario il dispenser eroga anche la bottiglia di plastica a 0,20 e quella di vetro a 0,80. Con il risultato finale di 1,20 0 1,80 euro al litro. Un valore che, nel caso della bottiglia di plastica, è superiore di cinque centesimi al latte, cento per cento italiano, venduto con il proprio marchio dalle catene di supermercati Coop ed Esselunga. Servizio compreso.

Già un’ora prima dell’apertura in calendario per le 9, fuori dal Consorzio agrario di via Ripamonti si sono formati capannelli di gente. Centinaia di persone, divenute alcune miglia durante tutta la giornata. Molti anziani, famiglie intere, coppie di ogni età, qualche volto giovane, curiosi e “forse degli infiltrati di chi ci vuole male”, commenterà acido più tardi il presidente della Coldiretti locale, Carlo Franciosi.

L’attesa di fare la spesa acquistando latte e ortaggi freschi di giornata, formaggi tipici del territorio, olio di oliva extravergine (dell’Umbria), vini a chilometro zero (della Vai Tidone) confidando di risparmiare, era tanta. E tanta è stata pure la delusione di Giuseppe Romaggetti, un pensionato che dichiara di avere attraversato mezza Milano che, già spazientito dalle code, alla vista di certi prezzi è sbottato: “Ma come si fa a vendere vino Bonarda Vico Barone a 3,45 euro, quando là stessa bottiglia la compro a meno alla Coop vicino casa. Per non parlare dello spumante che non è nemmeno di marca e che te lo vendono a 12,5 euro. Assurdo”.

Una scintilla, la sua, buttata in un pagliaio. Infatti ecco fargli eco Ettore Starelli, mezza età a braccetto con la moglie: “Francamente ci aspettavamo di più. Guardi le melanzane: loro dicono di averle raccolte questa mattina. Ma a chi la danno da bere. Sono mosce, il picciolo e secco e sono pure macchiate. Ma chiedono due euro. Non esiste”. La gente prende coraggio e tira fuori il mugugno accumulato stando in coda e sotto il sole, che picchia.

“E una presa per i fondelli”, alza il tono Gennaro Viscardi. “Guardi, io faccio l’agricoltore - premette - e quindi conosco cosa possono valere certi prodotti. Ma è sufficiente prendere i mercuriali della Camera di commercio per vedere che questi prezzi non stanno né in cielo né in terra. Sono troppo alti, altro che prodotti che arrivano dal contadino direttamente al compratore.
E poi vogliamo dirla tutta? Guardi l’uva, è del tipo Italia e la vendono a 2,80. Passi il prezzo, che di per se è già più caro di qualsiasi supermercato. Ma quando mai s’è prodotta uva Italia in Lombardia? È questo il mercato a chilometro zero e prezzi contenuti?”.

Il malumore ci mette poco per arrivare alle orecchie degli organizzatori, che si premurano di gettare acqua sul fuoco. “Provocazioni belle e buone di qualche infiltrato”, ribatte Franciosi. “Intanto non siamo noi a fare la politica dei prezzi, mai diretti interessati nella loro piena autonomia. Quanto all’uva - aggiunge Franciosi - non è del tipo Italia come dicono, ma dell “oro di San Colombano”.. Che è un piccolo territorio collinare a qualche decina di chilometri da Milano, dove in effetti da tempo si coltivano vigneti. Ma si tratta di un tipo di produzione destinata prevalentemente per fare vino, come conferma l’esistenza della Doc San Colombano.

“Ho la netta sensazione che tutta questa affluenza dia fastidio a qualcuno”, interviene Eugenio Torchio, dirigente di Coldiretti. “In Lombardia sono quasi settemila le aziende agricole che vendono i loro prodotti direttamente. Sono aziende multifunzionali e ciascuno di loro si comporta come ritiene più opportuno nelle scelte e di politica dei prezzi e nel servizio. Questo vuole dire che può accadere di trovarsi in uno stesso punto vendita con aziende che fanno lo stesso prodotto ma lo vendono a prezzi diversi. Ognuno di loro avrà una ragione per farlo. A noi interessa la funzione sociale che svolge questo tipo di vendita fatta dal produttore al consumatore, con ricadute positive per tutte e deu le controparti”.

Un ruolo, quello dei farmer market, elogiato dallo stesso presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Intervistato qualche giorno fa a “porta-a-porta’, il capo del Governo ha sostanzialmente detto che contro il carovita è necessario “sostenere spazi di vendita all’interno dei supermercati gestiti direttamente dagli agricoltori”. Parole sante per la dirigenza di Coldiretti, sponsor dei farmer market e in prima linea nel chiedere la completa applicazione del decreto approvato in materia lo scorso anno.

Non è un caso che la parola d’ordine dell’organizzazione presieduta da Franco Marini è di arrivare a fare punti vendita gestiti direttamente dagli agricoltori in tutti i Comuni. Come arrivarci? Per i responsabili dell’organizzazione sindacale milanese la via è quella della collaborazione con le autorità locali. E il dirigente Torchio non nasconde che la prossima mossa sarà quella di “chiedere alle autorità preposte di intervenire con fondi da destinare alla realizzazione di strutture fisse dove fare i farmer market. Firmati Coldiretti.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Pubblicato su