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Il Sole 24 Ore

Ricambio generazionale ... Vino. Per SolvingEfeso aumentano le persone che privilegiano gli aspetti degustativi... In calo i consumatori che lo considerano un alimento... Puntare sul territorio e sulla sensorialità, disinvestire dal vino come alimento. Secondo SolvingEfeso, società specializzata nella consulenza aziendale, il 20% del mercato mondiale del vino è costituito da consumatori che attribuiscono una funzione sensoriale al vino, nel quale ricercano un forte legame con il territorio, la ricerca della particolarità e un gusto specifico. Questo segmento evidenzia in prospettiva la crescita globale più sostenuta. Il dato emerge da uno studio annuale condotto sui comportamenti e le caratteristiche dei consumatori in più di 100 Paesi. La ricerca ha individuato quattro segmenti sulla base delle attese dei consumatori: basic (20% del mercato), che attribuisco al vino una funzione legata ancora all’alimentazione; fun (55%, per i quali il vino ha una funzione sociale; degustazione (20%), che ricercano un approccio sensoriale; art (5%), che ricercano una dimensione culturale. Lo studio individua per ciascun segmento i criteri che condizionano la domanda e strutturano l’offerta: l’attrattività, il core target, la tipologia di commercializzazione e il modello industriale. Alla fine dell’elaborazione emerge che il 20% del mercato cerca nella bottiglia un forte legame con il territorio, la ricerca della particolarità e un gusto specifico strutturalmente in calo. “L’analisi fornisce uno spaccato di quelli che sono i gusti del consumatori, il che è fondamentale per capire quali saranno gli sviluppi futuri di un mercato in continua evoluzione” spiega Philippe Jaegy, vice president di SolvingEfeso. L’analisi delle dinamiche di trasferimento della domanda evidenziano che il segmento degustazione attrae sempre di pi i consumatori dell’area fun e art , segno che il mercato mondiale del vino dovrà sempre di più in futuro legarsi al territorio, creando prodotti dalle caratteristiche molto marcate, In Italia assistiamo a un vero e proprio passaggio generazionale nella segmentazione del mercato del vino. Le nuove generazioni di consumatori si affacciano al mercato partendo dall’area fun per poi spostarsi successivamente a quella degustazione senza passare dall’area basic . In Asia, dove il mercato è in crescita (5% dei consumi mondiali preceduta da Europa 70% e America 20%), l’ingresso si fa sempre più art per poi passare alla degustazione , mentre il segmento basic è relativamente marginale. “Il mercato del vino, se vuole rimanere competitivo in una situazione di calo generalizzato della domanda, deve disinvestire al più presto dal segmento basic , quello più legato ai consumi abitudinari e familiari commenta Luigi Serravalle, vice president SolvingEfeso -. Un’idea di vino come prodotto legato alla sensorialità è la carta vincente dei prossimi anni e ci avverrà trasversalmente ai mercati geografici”. Un vino che ha messo d’accordo tutti è l’altoatesino Moscato Giallo Passito Serenade Castel Giovanelli 2005 della Cantina di Caldaro. Stando all’analisi di www.winenews.it, uno dei siti più cliccati nel mondo del vino italiano, mette infatti d’accordo le cinque guide più importanti della critica enologica italiana (Gambero Rosso-Slow Food, Bibenda-Ais, L’Espresso, Veronelli, Maroni). Il risultato emerge dal semplice incrocio delle liste dei migliori, redatte dalle guide 2009, senza, evidentemente, scendere nel dettaglio delle specifiche modalità di valutazione, adottate dai vari team di degustazione. Il super vino capace di mettere d’accordo tutti, si tratta di un vino dolce ottenuto da una vendemmia tardiva di uve Moscato Giallo, coltivate nei vigneti a nord del Lago di Caldaro, dalla Cantina di Caldaro, a una altezza di 300 metri sul livello del mare; dopo la fermentazione, il vino rimane per 24 mesi ad affinarsi in barriques . Il suo costo in enoteca si aggira sui 30 euro (la produzione è di 5mila bottiglie).

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