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Il Sole 24 Ore

Tre miliardi nel carrello dei ladri ... Secondo il Barometro 2008 in Italia il fenomeno cresciuto del 4%... Lamette e cartucce per stampanti i prodotti più colpiti... I soliti ignoti hanno intensificato la loro attività nei supermercati italiani e quest’anno il valore delle merci sottratte, in proporzione al valore delle vendite, è aumentato del 4,1%, sfiorando i tre miliardi di euro di danni per le imprese del commercio e della moderna distribuzione.
Lamette da barba, cartucce per stampanti, cosmetici, superalcolici e vini restano tra i prodotti più rubati, ma nel paniere 2008 delle merci arraffate e non pagate è aumentata l’attenzione dei ladri verso i capi d’abbigliamento e la lingerie (+18,3%), dei generi alimentari, in particolar modo quelli freschi, (+16,8%) e dei prodotti di elettronica di consumo (+12,6%), come i telefonini, l’iPod, le macchine fotografiche digitali oltre ai videogame, cd-dvd e videogiochi.
A dirlo è l’edizione 2008 del “Barometro dei furti nel retail”, realizzato da Checkpoint Systems, società leader mondiale nelle soluzioni per la sicurezza dei beni nel punto vendita, in collaborazione con “The centre for retail research” che oggi viene presentato a Milano.

Lo scontrino extra

L’incremento dell’attività dei taccheggiatori negli ultimi dodici mesi, il periodo sotto esame è dal luglio 2007 al giugno 2008, emerge dalla quota degli ammanchi registrati in Italia sul totale del valore delle vendite: quest’anno è stata pari all’1,28% contro il 1,23 del 2007, un secco +4,1%. Questa situazione ricade poi direttamente sulle famiglie che spendono di più a causa di questi comportamenti “criminali”: la Gdo scarica sui prezzi di vendita 164 euro sullo scontrino annuo della spesa.

Nell’Europa a 24 il fenomeno ha invece visto un aumento medio dello 0,8% e peggio
di noi hanno fatto gli austriaci con un +7,4% e gli svizzeri, +5,2 per cento.
Super e ipermercati, moderna distribuzione e discount nell’arco dei dodici mesi hanno inoltre speso nella prevenzione e nelle soluzioni per proteggere le merci 798 milioni di euro (pari allo 0,36% sul fatturato del settore), con una flessione rispetto agli 878 milioni dello scorso anno. La spesa in soluzioni per la protezione attiva e passiva è intorno al 30% mentre la voce che assorbe più risorse, circa la metà, è quella del personale incaricato della vigilanza. Tra le ultime novità c’è un particolare metal detector, il suo prezzo è di 2mila euro, che rileva all’ingresso del punto vendita gli oggetti metallici, nella fattispecie si tratta delle borse rivestite in alluminio, utilizzate per annullare l’efficacia delle etichette antifurto. Il conto complessivo pagato in Italia dal sistema del retail tra furti, prevenzione e difesa delle merci arriva a sfiorare, quindi, i quattro miliardi di euro.

Dove e chi ruba

Dal Barometro dei furti emerge un cambiamento nelle scene del taccheggio: nelle grandi superfici meglio protette da barriere elettroniche, sorveglianti e videocamere c’è stata una flessione (-0,2%) degli episodi criminali aumentati però nei discount (+6,2%) e nei piccoli supermercati di prossimità (+4,6%), meno protetti.
In circa la metà dei casi le mani leste sono quelle delle bande specializzate o di clienti (si vedano i profili accanto), il 30% dei furti è commesso dal personale del negozio, il 6,7% dai fornitori durante il ciclo d’approvvigionamento mentre la quota restante è relativa a errori interni.
“Il ladro professionista opera indipendentemente dalle condizioni economiche perché sceglie i prodotti più rivendibili - sottolinea Isabella Corradini, docente di Psicologia sociale presso la Facoltà di psicologia dell’Università dell’Aquila e presso la Sapienza di Roma - e sempre più si stanno indirizzando su prodotti di qualità, da quelli alimentari all’hi-tech e all’abbigliamento”.

I profili...
Gli identikit e i profili psicologici di chi sottrae la mercé nei punti vendita della moderna distribuzione...
Professionisti... Su commissione. I ladri professionisti pianificano la loro attività e sono specializzati nei furti su commissione. Il bottino. Nel mirino hanno soprattutto l’abbigliamento di lusso, i prodotti tecnologici (navigatori Gps, telefonini, consolle di videogiochi, tv) ma anche le lamette da barba. Si stima che il tutto venga poi ceduto al 30% del valore. La banda. Si sposta sul territorio e “visita” soprattutto i centri commerciali in prossimità delle autostrade. Una banda è di solito composta da 3-4 individui ma a settembre è stata sgominata la banda degli outlet, che contava su ben 18 elementi.
In azione. Il palo interno del negozio controlla la situazione, due agiscono e l’ultimo complice è all’esterno, in attesa dell’uscita della merce. Nell’arco della giornata i componenti della banda si alternano nell’azione.

Occasionali... Chi sono. Gli occasionali e i dilettanti sono il profilo numericamente più ampio ed articolato spiega Isabella Corradini, docente di psicologia sociale applicata al crimine all’università dell’Aquila, ed agiscono in modo sporadico. Il bottino. Le donne nella fascia di età di 30-45 anni, prelevano: maglieria, biancheria intima, cosmetici mentre gli uomini puntano su superalcolici e vini. I giovani e giovanissimi mirano ai beni hi-tech come l’iPod, i telefonini e i videogiochi, tutti status symbol che influenzano, all’interno del gruppo, l’autostima e il senso d’appartenenza. Perché. Queste tipologie di ladri occasionali sono mossi soprattutto dall’elevato valore simbolico del prodotto che spinge al furto. E il contenuto di affettività di questi beni favorisce il taccheggio.

Per necessità... Chi sono. Nel gruppo dei i taccheggiatori occasionali si ; trova la categoria di soggetti che i ruba a causa della situazione di i difficoltà economica in cui vivono e sono soprattutto anziani. Il bottino. Mossi dallo stato di bisogno puntano ai generi alimentari di prima necessità e agiscono d’impulso. Il senso di colpa. Si mettono la merce nella borsa o in tasca e sono consapevoli di compiere un atto contrario alla morale. Quindi nel consumare il reato cercano di causare un danno di lieve entità e generalmente la merce da loro sottratta è quella meno costosa. Colti in fallo. Agiscono in modo maldestro e se colti sul fatto dai sorveglianti sono sovente sopraffatti dalla vergogna. Ammettono subito le loro responsabilità e chiedono di non dire nulla ai loro familiari.

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