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Il Sole 24 Ore

Il Barolo torna al vertice dei vini più ricercati ... Il Barolo si ammanta degli antichi panni di “re” dei vini italiani. A consacrarne il ritorno sono i sofisticati “nasi” di Wine Spectator, la rivista americana che da vent’anni stila una speciale classifica delle migliori etichette in circolazione basata su qualità, quantità e prezzo, e che per tre volte ha assegnato il massimo riconoscimento all’Italia (Solaia ’97 nel 2000, Ornellaia ’98 nel 2001, Brunello di Montalcino 2001 Tenuta Nuova nel 2006). In questa edizione nessuno dei candidati ammessi al blind test ha chiuso a valori pieni, con il premio di wine of the year che è andato a un prodotto cileno con il punteggio di 96/100. Appena tre lunghezze in più del Barolo 2004 di Pio Cesare di Alba, primo dei grandi nomi italiani, che ha chiuso al sesto posto in assoluto. Un primato che per il Piemonte vale doppio, dato che il secondo
miglior punteggio (14 °) è andato
a un altro Nebbiolo: il Barolo La
Villa dei fratelli Seghesio, che a
sua volta ha preceduto l’Oreno
2006 di Sette Ponti, la casa
vinicola dello stilista Antonio
Moretti di Arezzo. In totale nella
top hundred le nomination
italiane sono state ben quindici e
distribuite tra Nord, Centro e
Sud e con il gruppo Frescobaldi
che in classifica ha piazzato due
suoi prodotti (Chianti Rufina
Castello di Nipozzano e il Pinot
grigio del Collio di Attems. In
tutto questo colpisce l’assenza di
un Brunello di Montalcino, e non
si capisce se per mancanza di
campioni inviati dalle aziende o
per una decisione precisa di
Wine Spectator di escluderlo
dalla gara.

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