02-Planeta_manchette_175x100
Allegrini 2024

Il Sole 24 Ore

Spumante e Champagne ... Lettere... Prendo spunto da una serie di articoli apparsi sui media italiani tra dicembre e i primi di gennaio che, in toni trionfalistici, hanno annunciato che lo spumante italiano sta avendo grandissimi successi di vendita, mentre lo champagne è in calo. Non riesco a capire con quale leggerezza si possa fare un’affermazione così superficiale. Come si potevano conoscere già a metà dicembre i numeri di bottiglie immesse al consumo? Che fondamento possono avere questi numeri. Non ci si rende conto che l’annunciato successo dello spumante italiano, analizzando i numeri, è frutto – salvo pochissime eccezioni – di un prodotto assolutamente anonimo che deve le sue performance unicamente a prezzi unitari bassissimi? Le eccezioni italiane sono rappresentate da due importanti firme industriali, ma soprattutto da tre denominazioni che hanno saputo con il tempo togliersi di dosso il nome generico di una categoria, “spumante”, promuovendo quello del proprio territorio e sono: Asti, Franciacorta, Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene. Nel futuro questi vini – se saranno in grado di dare garanzie concrete al consumatore – avranno grandi opportunità di crescita grazie anche alle loro caratteristiche così fortemente diverse tra loro, ma nessuno potrà mai seriamente pensare di poter far vacillare lo Champagne e metterne in crisi il primato. Per concludere auspico che gli organi d’informazione facciano un’informazione corretta e che magari il direttore della Rete ammiraglia della più importante azienda d’informazione italiana si astenga dal brindare a Capodanno in diretta con il vino dell’Abate e scelga una grande bottiglia italiana.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Pubblicato su