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Il Sole 24 Ore

“All’Agricoltura manca un prodotto strategico” ... Agroindustria. Politi (Cia): sulle imprese oneri raddoppiati... “Più concertazione e misure straordinarie per battere la crisi”. Dalla legge finanziaria all’Ici sui fabbricati rurali, dall’accordo europeo sulla Pac alle misure anti-crisi, Giuseppe Politi, presidente della Confederazione italiana degli agricoltori (Cia), ripercorre le ultime tappe dell’agricoltura italiana e accusa il Governo di “disattenzione”. “Nei recenti provvedimenti varati - spiega Politi - non ci sono risposte efficaci e concrete. Continua a mancare il confronto con le parti sociali per mettere a punto una piattaforma condivisa in grado di ridare slancio all’agricoltura. Servono interventi mirati e invece sono arrivate risposte parziali”.

Secondo la Cia, con il 2009 serve una svolta per far fronte a “un dei momenti più difficili degli ultimi trent’anni” e lavorare per la tutela dei redditi degli agricoltori, la riduzione dei costi delle imprese, un accesso semplificato al credito. Occorre delineare un nuovo progetto politico che coinvolga anche le altre organizzazioni agricole che tuttora continuano a viaggiare in ordine sparso. E senza risposte precise del ministero delle Politiche agricole, 200mila imprese agricole sono destinate a chiudere.

“I costi produttivi e gli oneri sociali - osserva Politi - sono praticamente raddoppiati in poco meno di un anno, i prezzi all’origine sono in caduta libera e i conti aziendali non quadrano”. Un cocktail micidiale che “rischia di far chiudere i battenti alle imprese con gravi risvolti economici e sociali”. Sugli agricoltori “pesano gli elevati costi produttivi, concimi in testa, e degli oneri sociali”. Costi che oggi incidono nella gestione aziendale, in media, tra il 60 e l’85 per cento. La lista è lunga. Politi parla di “rialzi stellari” per concimi (+60,9%), gasolio (+7,7%), energia elettrica (+4,2%), se- menti (+2,5%). Un trend che prosegue dal 2005.

“In quattro anni - insiste il presidente della Cia - l’incremento medio dei fattori produttivi ha superato il 7 per cento”. E ora, a rendere più incerto il quadro agricolo italiano “è il crollo verticale dei prezzi praticati sui campi che solo nello scorso mese di ottobre sono scesi, in media, del 6,9%, con punte anche del 35-50% per i cereali”. Per questo, il presidente della Confederazione italiana degli agricoltori rinnova l’invito al Governo e al Parlamento a predisporre al più presto misure straordinarie: “La concessione della proroga di tre mesi per gli sgravi contributivi non è assolutamente sufficiente, è solo un palliativo”.

Prossimo banco di prova sarà il decreto che assegna le nuove quote latte cui sta lavorando il ministro Zaia. “Ancora una volta dice Politi il ministro ci ha telefonato, illustrato le misure senza proporci nulla di scritto. E intorno a un tavolo ufficiale che ciascuno deve assurmersi le proprie responsabilità”. Le richieste della Cia sono note: “Nessuno deve avere assegnato un solo litro di latte in più se non ha pagato le multe e se non ha rinunciato a qualsiasi rivendicazione in giudizio nei confronti della Pubblica Amministrazione”.

L’obiettivo per Politi è chiaro: “Bisogna evitare l’azione di qualche furbetto che, dopo aver ottenuto l’assegnazione delle quote, faccia ricorso al Tar per vedersi annullare le multe”.

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