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Il Sole 24 Ore

A gennaio segni di tenuta per la spesa delle famiglie ... Gli operatori: meglio del previsto ma i timori restano. L’Istat ha rilevato per novembre un calo del 3% delle vendite... “Lo scenario dei consumi? A gennaio ci sono fortunatamente segnali di tenuta, dopo che negli ultimi mesi del 2008 ci sono stati segnali di difficoltà, ed un Natale discreto. Però restiamo vigili perché quest’anno potrebbe rivelarsi pesante, tant’è che prevediamo già, per la prima volta, una flessione dello 0,5% per le vendite di alimentari, e un calo tra il 3 e il 5% per gli acquisti non food”. Così Vincenzo Tassinari, alla guida del consiglio di ge­stione di Coop Italia e di Centrale Italiana (cui partecipano anche i gruppi Sigma, Despar e Gigante) commenta le rilevazioni sulle vendite al dettaglio.
L’Istat ha reso noto ieri che a novembre le vendite al dettaglio hanno accusato un calo del 3% rispetto al 2007, mentre rispetto a ottobre la flessione è stata dello 0,2%. In netta flessione gli acquisti di alimentari (-1,3%), ancor più elevato (-4%) il calo delle vendite per la vasta area dei prodotti non food. In particolare le flessioni più elevate delle vendite hanno interessato gioielleria (-5,4%), profumeria (-4,8%), editoria (-5,2%), elettrodomestici (-4%) e abbigliamento (-3,4%). Il bilancio di 11 mesi del 2008 vede in aumento le vendite alimentari dello 0,9% e in caduta quelle dei prodotti non food (-0,5%). Tutte le categorie non alimentari perdono terreno e la flessione più elevata (-2,1%) è stata rilevata per gli elettrodomestici. Per quanto riguarda le dimensione dei punti vendita, i piccoli negozi hanno accusato un calo di vendite del 4,3%. Segnali di sofferenza, però, anche per le grandi catene commerciali: gli ipermercati registrano un calo dello 0,2%, i supermercati dello 0,8% ma soprattutto hanno sofferto le vendile degli hard discount (-1,4%) e dei grandi magazzini (-2,5%). Il bilancio di 11 mesi resta comunque positivo per la grande distribuzione: +0,7% le vendite negli ipermer­cati, +1,4% nei supermercati, +1,8% negli hard discount e +1,4% nei grandi magazzini.
A livello territoriale l’Istat segnala che a novembre la flessio­ne più elevata (-3,6%) è stata registrata al Sud; seguono Centro (-3,4%), Nord Est (-3,3%) e Nord Ovest (-1,9%).
La situazione dei consumi “esige più attenzione è più responsabilità da parte del Governo, che non dovrebbe pensare solo all’auto” commenta Marco Venturi, presidente Confesercenti. “Rischiamo di veder chiudere altre migliaia di imprese commerciali dopo le 52mila del 2008 - aggiunge -. La previsione è di 150 mila posti di lavoro perduti. Servono interventi urgenti”. Le associazioni dei consumatori sottolineano che i dati sui consumi sarebbero ancor più gravi di quelli delineati dall’Istat.
Si profila una guerra dei prezzi tra le catene per rilanciare i consumi degli italiani. Il gruppo Coop, che è leader di mercato con una quota del 18% circa (12,7% miliardi di fatturato 2008, +4%) ha annunciato ieri una promozione “estremamente vantaggiosa per le famiglie in un momento molto critico” come sottolinea il presidente di Ancc-Coop, Aldo Soldi. Da lunedì i prezzi di oltre cento prodotti alimentari a marchio del gruppo cooperativo saranno ridotti del 20% e per ortofrutta e carni ci saranno sconti anche del 30% con un investimento da 70 milioni circa.
“Poi - spiega Tassinari - abbiamo iniziato a escludere dai nostri assortimenti i prodotti di marca per i quali vengono richiesti rincari eccessivi da parte delle società di produzione. In questi giorni - aggiunge - è stata la volta della multinazionale Mars e ci prepariamo a non rifornirci più neppure dei prodotti di un colosso internazionale della birra come Heineken. I consumatori troveranno tra gli scaffali dettagliate spiegazioni sulle ragioni dell’assenza di prodotti Mars e Heineken. Non possiamo accettare richieste di aumento troppo alte in un contesto in cui l’inflazione cala, il potere d’acquisto delle famiglie scende e non vi sono oggettive ragioni per ritoccare i listini”.

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