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Il Sole 24 Ore

Lamy: “Chiudere il Doha Round necessario per uscire dalla recessione”… Un appello contro il protezionismo, un invito a considerare che è possibile concludere entro il 2009 il Doha Round. Per un vertice che ha corso il rischio di non tenersi, oppure di chiudere con un nulla di fatto, il bilancio è accettabile. Già negli ultimi due anni la Wto e la Svizzera ospitante avevano tentato di riannodare a Davos i fili del negoziato sulla liberalizzazione dei commerci. Ne erano uscite buone dichiarazioni, ma tutto era rimasto lì. Il rischio c’è anche per l’appello di quest’anno, ma a far la differenza è la durezza della crisi. Avere a Davos una ventina di ministri economici e non riunirsi, sarebbe stato doppiamente colpevole, ha lasciato intendere il direttore della Wto, Pascal Lamy. Così, il vertice si è tenuto. Tra i Paesi presenti, Australia, Brasile, Cina, India, Giappone, Stati Uniti, Unione Europea. “Non siamo entrati nei dettagli, non era il caso - ha detto Lamy - ma una cosa è molto chiara a tutti: la conclusione del Doha Round è parte integrante delle misure anti crisi”. Concetto analogo ha espresso il ministro svizzero dell’Economia, Doris Leuthard: “Il Doha Round sarebbe il maggior pacchetto di aiuti possibile”. L’obbiettivo di Lamy è arrivare a un meeting decisivo a Ginevra in estate.

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