02-Planeta_manchette_175x100
Allegrini 2024

Il Sole 24 Ore

Il Brunello 2004 segnerà la riscossa ... Andranno a riserva 300mila bottiglie. L’inchiesta della magistratura? La crisi economica? Il brindisi dell’annata 2004 del Brunello ha fatto dimenticare ai produttori e ancor pi agli intenditori la congiuntura e le vicende dello scorso anno, quando alcune note cantine furono accusate di non seguire il disciplinare. Non ha dubbi Patrizio Cencioni, presidente del consorzio del Brunello: “È un cinque stelle e sarà un Brunello da riserva, Dei sette milioni di bottiglie prodotte almeno 300mila sono state passate a riserva”. Aiutati da una stagione con un’equilibrata escursione termica, le giuste piogge in inverno e in primavera, i produttori quest’anno brindano alla migliore annata del Brunello dal 2000 ad oggi. Antinori, Camigliano, Castello Banfi, Col D’Orcia, Conti Costanti, Cupano, Marchesi de’ Frescobaldi, Marchesato degli Aleramici si sono riuniti ieri al Four season a Milano per presentare la loro perla nera, in attesa di Benvenuto Brunello, la due giorni che si terrà oggi e domani nella fortezza di Montalcino e a cui saranno presenti 150 delle 250 cantine locali. “Struttura robusta, buona acidità, gradazione alcolica elevata, dai 14 ai 14,5 gradi, polifenoli dolci, poco tannico”. E così che Cencioni racconta un vino che sarà venduto a un prezzo medio tra i 25 e i35 euro a bottiglia e che farà dimenticare l’inchiesta della magistratura “che è ancora in corso”. Ma anche i vini delle cantine coinvolte sono stati autorizzati ad essere messi sul mercato e a dare il via libera sono stati i controlli, ormai sempre pi efficaci al punto da poter individuare il Dna del vino e spiegarne esattamente la composizione. L’unico effetto dell’inchiesta, per ora, è stata l’uscita di tre produttori “che pur continuando a produrre Brunello, non condividevano pi la nostra linea”, spiega Cencioni. A scacciare le preoccupazioni dei danni di immagine e di vendite del Brunello ci ha pensato il mercato. Nel 2008 il giro d’affari si è attestato sui 130 milioni di euro e anche per quest’anno non sembrano esserci timori per i sette milioni di bottiglie. “Molti produttori già lo scorso settembre avevano finito l’annata 2003, altri hanno ancora qualcosa, ma non c’è stato un impatto pesante sulle vendite”, dice Cencioni. Anche e soprattutto perché il 6o% di questo vino è venduto all’estero. Un quarto finisce negli Stati Uniti dove l’ultima missione del consorzio “ha richiamato quasi mille operatori racconta Cencioni , Tutti molto poco interessati all’inchiesta della magistratura perché abituati a valutare il vino bevendolo e a parlarne per quello che è”. Se tra i big spender primeggiano gli Stati Uniti, tra i paesi emergenti si fanno strada Svezia, Danimarca, Russia e Polonia.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Pubblicato su