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Il Sole 24 Ore

Il vino alla prova della Dop ... Corsa contro il tempo in Italia per approvare più di 50 modifiche di
disciplinare... Rivoluzione in vista per le
etichette dei vini europei. E’ stato infatti varato nei giorni scorsi
il nuovo regolamento su etichettatura e classificazione che, dopo al
sua entrata in vigore prevista per il primo agosto 2009, introdurrà
alcune importanti novità nel settore del vino. Il nuovo provvedimento
sancirà innanzitutto il passaggio degli attuali marchi Doc, Docg e Igt
sotto l’ombrello normativo dei prodotti alimentari Dop e Igp. Un
passaggio importante considerato che l’universo dei vini a
denominazione conta oltre 1.500 etichette in Europa e solo in Italia
registra 317 Doc, 41 Docg e 120 Igt. La convergenza fra Doc e Dop però
andrà molto al di là del mero cambio di sigla e riguarderà anche
aspetti quali il regime dei controlli e le procedure di riconoscimento
di nuove denominazioni o di modifica di quelle esistenti. Le nuove
regole introdurranno inoltre alcune importanti novità riguardo agli
attuali vini da tavola che dal prossimo anno potranno indicare in
etichetta l’annata di produzione e il vitigno di provenienza. Due
prerogative finora riservate a Igt e Doc. In questo modo invece anche
in Europa nascerà una categoria di vini “varietals” (vini da tavola
con indicazione di vitigno) che finora erano una prerogativa dei soli
produttori del Nuovo mondo. Ma vediamo nel dettaglio le novità
introdotte.

Controlli - L’equiparazione dei vini Doc e Igt alle regole in vigore
per i prodotti Dop e Igp richiederà alcune modifiche sul fronte dei
controlli. Attualmente per i vini a denominazione d’origine le
verifiche sono effettuate prevalentemente dagli stessi Consorzi di
tutela, quindi da un organismo interno alla filiera, mentre per i
prodotti alimentari Dop e Igp i controlli sono effettuati da organismi
terzi. Nel nuovo sistema anche per i vini occorrerà ricorrere a
strutture in grado di soddisfare il requisito della terzietà.
Nuovi riconoscimenti - Col nuovo sistema la procedura di
riconoscimento di nuove denominazioni o di modifica dei disciplinari
Doc già riconosciute oggi affidata al Comitato nazionale vini del
ministero per le Politiche agricole verrà trasferita a Bruxelles e
unificata per tutte le produzioni europee. In vista di questi
cambiamenti, è stato previsto che tutte le richieste di nuovi
riconoscimenti o di modifiche di disciplinari in funzione presentate
entro il prossimo 1° agosto saranno gestite e definite con la vecchia
procedura, e quindi in Italia, entro il termine del 31 dicembre 2011.
Questa opzione ha portato alla richiesta di nuovi riconoscimenti (ad
esempio la nuova Dop Sicilia) o di modifiche disciplinari che a loro
volta vanno dalla revisione dell’area di produzione (come nel caso del
Prosecco) all’inserimento di nuove tipologie di prodotto (il novello
per la denominazione Garda) o ancora all’utilizzo di contenitori
bag-in-box (come nel caso del Soave). Al momento sono oltre 50 le
richieste presentate al ministero per le Politiche agricole.
Varietals e nuovi rosè - I vini da tavola potranno indicare in
etichetta il nome del vitigno e l’annata di provenienza. Sarà
possibile però per gli Stati membri stilare un elenco di vitigni che
non potranno riportati sulle etichette di vini da tavola. Due però i
principali rilievi mossi soprattutto dalle organizzazioni agricole
italiane. Da un lato i controlli, troppo labili, necessari per
garantire la veridicità di quanto indicato in etichetta. Dall’altro
l’ipotesi di utilizzare per tali vini la menzione “vino comunitario”.
In tal caso, garantendo ai vini da tavola oltre all’indicazione del
vitigno e dell’annata anche una indicazione d’origine verrebbe
eliminato ogni elemento di differenziazione fra questa categoria e
quella dei vini Igp che rischiano di restare senza una precisa
identità. Sempre in tema di vini comuni va infine ricordato il
definitivo via libera alla pratica di miscelare vini bianchi e rossi
per ottenere rosé. Un blend che in passato era proibito a livello di
prodotto finito mentre era possibile miscelare uve bianche e rosse
prima della loro vinificazione. La tecnica, nonostante la dura
opposizione dei produttori francesi è stata autorizzata già dallo
scorso febbraio. Ora nel regolamento sull’etichettatura viene data la
possibilità, ai produttori che utilizzano le tecniche convenzionali,
di sottolineare in etichetta che il loro rosè è prodotto in maniera
“tradizionale”.

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