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Il Sole 24 Ore

L’Italia esporta anche enoteche ... L’Italia ora esporta anche enoteche. O almeno ci prova, come dimostra
di volere fare l’Enoteca Italiana di Siena, l’unico ente che dal 1933
è abilitato con Dpr a svolgere tale attività sotto il controllo del
ministero delle Politiche agricole. L’ente, dopo avere aperto una
manciata di mesi fa la sua prima sede estera, esattamente a Shanghai,
ora approda sulla costa dell’isola di Malta.

È di questi giorni la firma di una convenzione promossa dai ministeri
dell’Agricoltura dei due Paesi che vede l’Enoteca Italiana chiamata a
dare assistenza tecnica e amministrativa alla nascente enoteca
pubblica di Malta. Un Paese entrato da poco tra i partner dell’Unione
europea e dove la viticoltura non è così radicata come la sua
posizione centrale mediterranea lascerebbe pensare. La viticoltura e
il consumo di vino a Malta - sostiene il presidente dell’Enoteca
Italiana Claudio Galletti - è un capitolo praticamente nuovo che sta
facendo progressi molto importanti. Favorita anche dalla centralità
geografica, aperta ai grandi traffici. Di qui la decisione delle
autorità di quel Paese di dotarsi di una vetrina per promuovere il
vino. Per farlo hanno deciso di avvalersi dell’esperienza italiana e,
in particolare dell’Enoteca Italiana chiamata a progettare
l’organizzazione della struttura, a definirne la gestione, consigliare
la scelta dei vini, formare il personale e pianificazione i corsi di
degustazione per aspiranti esperti di vino.
Galletti evita di sbilanciarsi su quelle che sono le altre iniziative
in cantiere. Non nasconde però il fatto che modello sviluppato
dall’ente che presiede in oltre 70 anni di attività risulta molto
corteggiato dai Paesi esteri che, di fronte a una crescente domanda di
vino, non fanno mistero di volersi dotare di enoteche pubbliche che
vendano il vino ma fanno anche cultura enologica.
“La decisione di andare in Cina - sottolinea il direttore dell’ente
senese Fabio Carlesi - rientra in un progetto di promozione sostenuto
dalla regione Toscana. Si tratta di un’ampia struttura che sorge nel
centro di Shanghai: qui sono esposte le bottiglie delle nostre
migliori aziende che già vendono in Cina e di altre che desiderano
approcciare il mercato cinese. Si organizzano corsi di degustazione e
si facilitano incontri tra aziende italiane e importatori cinesi.
Tutti consapevoli del fatto che non esserci oggi può essere
penalizzante domani”.

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