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Il Sole 24 Ore

Ora l’obiettivo è la sostenibilità ... Il conto del giro d’affari
l’ha fatto il Censis: 2,5 miliardi di euro, tanto valgono quelle
strade del vino lungo le quali si muovono almeno 4-5 milioni di
persone all’anno. Ben 140 i percorsi turistici, ai quali si collegano
4.133 ristoranti e 3.313 cantine ed enoteche a vocazione turistica.
Tutto bene, allora? Certo, ammette Magda Antonioli, responsabile del
master turismo e vino della Sda Bocconi, ma bisogna guardare più in
là.

“Superata la fase di start-up delle strade dei vini, diventa
necessario concentrarsi non solo sui fattori puramente gestionali, ma
anche individuare le direttrici lungo le quali indirizzare gli sforzi
per raggiungere l’obiettivo della competitività delle Strade e del
potenziamento del turismo del vino”. Per non parlare, aggiunge
Antonioli, del fatto che “alla base di qualunque iniziativa si deve
porre la sostenibilità, ambientale, culturale, sociale, economica, del
fenomeno”. “Le Disfide del Gusto sono state il grande successo di
queste stagioni e se ne stanno preparando altre per il 2009”, replica
Alberto Sabatini, dell’APT Servizi dell’Emilia Romagna, un big nel
turismo del vino con 15 Strade dei Vini e dei Sapori per 2mila
chilometri, il più alto numero di prodotti Dop e Igp in tutta Europa,
ben 26, con i suoi vigneti producono oltre 20 tipologie di vini Doc.
C’è di più: “L’Emilia Romagna commenta Sabatini è uno dei
pochissimi territori in Italia ad aver creato un sistema regionale
integrato per accogliere i turisti enogastronomici”.

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