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Il Sole 24 Ore

La Ue apre alla carne Usa ... Dal punto di vista italiano a fare notizia è soprattutto lo scampato pericolo: la sospensione, alla vigilia della minacciata entrata in vigore da parte di Washington, del superdazio del 100% sulle acque minerali esportate nel grande mercato americano. Ma, allargando la prospettiva, l’accordo di massima sulla carne agli ormoni, raggiunto ieri tra il commissario Ue al commercio, Catherine Ashton, e il rappresentante commerciale americano, Ron Kirk, appare come uno storico armistizio, in grado di chiudere una guerra commerciale che ha avvelenato per oltre vent’anni i rapporti transatlantici. E di lanciare un confortante segnale sull’atteggiamento pragmatico della amministrazione Obama in campo commerciale, smentendo il tradizionale adagio che vuole i democratici americani più propensi al protezionismo.

“Al termine di una discussione molto produttiva, abbiamo raggiunto un’intesa che offre una pragmatica via d’uscita all’annosa disputa della carne bovina” hanno dichiarato la Ashton e Kirk, con un comunicato congiunto. In base all’accordo, gli Stati Uniti si sono impegnati a non applicare più le cosiddette “sanzioni Carosello”. I maxi-dazi che avrebbero dovuto abbattersi questa settimana sulle acque minerali italiane, il Roquefort francese e molti altri prodotti europei. Gli Stati Uniti, manterranno al livello attuale le ridotte sanzioni già in vigore (inferiori del 68%, o di 79 milioni di dollari, a quelle sventate) e le elimineranno entro quattro anni. Ma offriranno in cambio quote addizionali a dazio zero alla carne di alta qualità (20mila tonnellate nei primi tre anni e 45mila nel quarto). Prima della fine del quarto anno, l’intesa dovrà essere rinegoziata.

Per i produttori italiani ciò significa che sfuggono in extremis dalla mannaia dei superdazi americani le acque minerali italiane e il fogliame ornamentale. Escono dalla lista dei prodotti colpiti dopo 10 anni (il Carosello era in vigore dal 1999) i pomodori in scatola, le carote, le cipolle, la cicoria, la mostarda e le fette biscottate. Restano invece colpiti dalle minisanzioni rimaste in vigore i tartufi e la carne bovina, che vede però aprirsi nuove quote a dazio zero per le qualità migliori.,“È una vittoria storica - ha commentato Adolfo Urso, sottosegretario allo Sviluppo economico con delega al Commercio estero, - perché oltre a salvare la produzione italiana abbiamo ottenuto maggiore quote per le carni di qualità che servono alla nostra industria alimentare”. Urso ha messo in luce
l’efficacia del pressing politico di Roma per salvare le acque minerali italiani, che si è avvalso anche del lavoro di squadra del ministro per le Politiche europee, Andrea Ronchi e dell’ambasciatore a Washington, Gianni Castellaneta. L’intesa “ci permetterà di continuare a valorizzare oltreoceano una risorsa di eccellenza del made in Italy come l’acqua minerale” ha commentato Stefano Agostini, ad e presidente di Sanpellegrino, esprimendo “grande soddisfazione” per il risultato.

Ci si avvia così all’epilogo di una contesa nata nei primi anni ’80 con la decisione europea di vietare l’import di carne americana trattata con ormoni. E continuata con raffiche di esposti al Wto e di ricorsi, dazi, controdazi e contese scientifiche senza fine sulla pericolosità o meno del trattamento dei bovini con ormoni, utilizzati dagli allevatori americani. Nel’96 gli Stati Uniti e Canada avevano sfidato il bando ritenendolo non fondato scientificamente e ottenuto il diritto nel ’99 dal Wto di imporre sanzioni del valore di 116,8 milioni di euro. Nell’ottobre 2003 l’Unione europea aveva varato una nuova direttiva, dimostrando la pericolosità di un ormone e invocando il principio di precauzione per altre cinque sostanze utilizzate negli allevamenti americani. Nel novembre 2008 il Wto non è però stato in grado di pronunciarsi sulla compatibilità della legge europea con le regole internazionali, lasciando la spinosa questione aperta.

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