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Il Sole 24 Ore

Test con l’etilometro “mirati” sui giovani … Sulle strade si diffonde sempre più l’utilizzo, da parte delle forze dell’ordine, dell’etilometro, allo scopo di individuare chi guida sotto l’effetto dell’alcol. E i giovani soprattutto sono sotto la lente. Lo rivela un’anticipazione del rapporto “Gli italiani e l’auto”, realizzato dall’Aci con il Censis che sarà presentato a settembre. La percentuale di chi dichiara di essere stato sottoposto a test alcolemico è aumentata del 2,4% in un anno (11,4 contro il 9% del 2008). E l’attenzione delle forze dell’ordine si è concentrata tra i 18 e i 29 anni di età: il 18% dei ragazzi è stato sottoposto almeno a un controllo, contro il 7,2% dei 45-69enni. Dal rapporto emerge poi che, per debellare la piaga degli incidenti stradali imputabili all’alcol, gli italiani si dichiarano favorevoli all’introduzione di sanzioni più severe (45% delle risposte). Il campione approva anche il divieto assoluto di mettersi alla guida dopo aver bevuto (19,8%). Il 14,5% degli under 30, inoltre, mette in evidenza l’importanza dei servizi di trasporto collettivo all’uscita dei locali di intrattenimento. “La buona notizia - sottolinea il presidente dell’Aci, Enrico Gelpi - è la diffusione in crescita della figura del guidatore designato, chi non beve e guida, grazie all’intensificarsi dei presidi delle forze dell’ordine e all’inasprimento delle sanzioni”. “Questi dati - continua Gelpi - ci spingono a intensificare l’impegno educativo a favore del principio che chi guida non beve e per la promozione della figura del guidatore designato”. Secondo il presidente dell’Aci, “la scelta di non bere per riaccompagnare gli amici a casa sta entrando nelle abitudini degli automobilisti italiani” e “l’aumento dei controlli sulle strade e l’introduzione di nuove sanzioni stanno favorendo la consapevolezza che ogni comportamento scorretto potrà essere rilevato e giustamente punito”.

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