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Il Sole 24 Ore

L’alimentare raffredda i prezzi ... Gli agricoltori: quotazioni in discesa in un mese dl 6%: giù pasta, olio, vino e ortaggi... Per l’Istat a febbraio l’inflazione rallenta all’1,2% - Rispetto a gennaio l’aumento è pari allo 0,1%... Torna a rallentare l’inflazione, con uno stop forte del settore alimentare, dopo sei mesi di crescita lenta ma costante. Secondo l’Istat a febbraio i prezzi hanno frenato il passo crescendo rispetto a gennaio di un timido 0,1% e portando il valore sui dodici mesi a +1,2%, contro il +1,3% di gennaio. Se questa fosse una tendenza dell’Eurozona, i “falchi” della Bce, pronti a rilanciare un nuovo trend rialzista dei saggi centrali, troverebbero pochi proseliti. L’inflazione bassa è ancora segno di un’economia che arranca, come dimostrano i dati sul prodotto interno lordo. “È molto più preoccupante dell’inflazione il Pil dell’anno scorso a meno 5%”, ha commentato la presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia. L’Istat spiega che “i1 rallentamento dell’inflazione a febbraio risente della stabilita congiunturale dei prezzi dei beni dei servizi”. Questi ultimi, infatti, sono scesi dal +2% al +1,8%, mentre il tasso di crescita dei prezzi dei beni è rallentato dal +0,9% al +0,8 per cento. Parlando di settori, sempre il mese scorso su base annua gli aumenti maggiori si sono registrati per i trasporti (+3,5%), le bevande alcoliche e i tabacchi (+3,3%). Variazione tendenziale nulla, invece, per il capitolo comunicazioni (+0,7% in un mese), complice la costante discesa dei prezzi delle tariffe telefoniche, soggette a una competizione serrata. Forte rallentamento per l’alimentare, con i prezzi cresciuti in un mese solo dello 0,1% e in un anno dello 0,2 per cento. Colpa della caduta dei prezzi sui campi (-6,1% a gennaio), come spiega la Cia, la Confederazione italiana agricoltori, per un trend che ha trascinato al ribasso i listini al dettaglio di frutta (-1,5%), ortaggi (-1,2%), vino (-2,5%), olio d’oliva (-3,1%) e formaggio (-1,1%). Frena anche la pasta (-0,5%), che da alcuni mesi ha visto assestarsi le proprie quotazioni al consumo. Parlando ancora di cali, le riduzioni tendenziali più rilevanti hanno riguardato le abitazioni, l’acqua, l’elettricità e i combustibili (-1,4 per cento), nonostante in queste ore i listini dei carburanti siano stati rivisti all’insù. Secondo l’Istituto di statistica in febbraio “la verde è cresciuta dello 0,5% su base mensile, con un aumento tendenziale del 15,7%, in riduzione rispetto al +17,9% di gennaio”. Per quanto riguarda il diesel, l’Istat ha rilevato “una diminuzione dello 0,9% sul mese scorso con un aumento del 7,5% sul 2009”, in calo, quindi, rispetto a gennaio quando il tasso si era attestato al 9,5 per cento. Su base mensile tra gli aumenti più significativi quello del settore spettacoli e cultura (+0,4%) mentre sono rimasti stabili i prezzi per l’abbigliamento e le calzature, per l’istruzione e i servizi ricettivi e di ristorazione. Per i trasporti la variazione negativa e stata del 10 per cento. “Un tasso d’inflazione dell’1,2% contribuisce a debilitare ulteriormente i bilanci delle famiglie, comportando un aumento di 360 euro annui”, affermano Federconsumatori e Adusbef in una nota congiunta.

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