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Il Sole 24 Ore

Chianti apripista della riforma del vino ... Alimentare. Pubblicato in “Gazzetta” il primo disciplinare con le nuove regole... Nuovo disciplinare per produzione del Chianti Classico Docg, le regole sono state pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale n. 64 del 18 marzo, bruciando i tempi della burocrazia e soprattutto alzando le barriere a tutela del prestigioso vino. D’ora in poi il Chianti Classico potrà essere imbottigliato
solo in bordolesi da 0,75 cl o nei tradizionali fiaschi toscani impagliati da 1,5 litri. La vendita di partite tra operatori potrà essere effettuata solo a certificazione avvenuta ad opera di un ente terzo di controllo e, qualora il vino non sia stato ancora certificato, bisognerà fare una comunicazione preventiva allo stesso ente controllore.

Che, nel caso del Chianti Classico, è ValorItalia. Così, a una settimana dal varo della riforma della legge 164 sulle Doc da parte del Consiglio dei ministri giovedì scorso, arriva in porto anche il nuovo regolamento di uno dei più rappresentativi vini made in Italy: su 300mila ettolitri prodotti il 72% viene esportato in tutto il mondo, con un giro d’affari di 350 milioni di euro.
Dunque una novità che ha destato meraviglia per la celerità di esecuzione in legge, ma che non ha sorpreso i vignaioli interessati. Il testo del nuovo disciplinare era, infatti, a grandi linee noto. Per questo, nelle 600 e passa cantine sparse tra le colline a cavallo di Firenze e Siena, tutto era stato predisposto. A cominciare dal divieto di produrre il vino gemello Chianti Docg.

Un accordo in tal senso, infatti, era stato a lungo dibattuto tra i due Consorzi di tutela. I cui responsabili nell’autunno del 2008, dopo la bellezza di 75 annidi tira e molla, finalmente giunsero a un armistizio onorevole per tutti.

Quel1’accordo ora è stato pienamente recepito dai vignaioli del Chianti classico, così come hanno già provveduto a fare i produttori dell’altro grande vino gémello toscano.

Fatti che ridefiniscono confini e servono anche a riordinare le competenze previste dalla nuova legge sulle Doc, E tutto ciò in un momento in cui anche dal mercato giungono segnali incoraggianti. Di questo avviso è il direttore del Consorzio Chianti classico, Giuseppe Liberatore, che osserva come “dopo un 2009 purtroppo molto difficile, le consegne sul mercato domestico e ancora di più le esportazioni dei primi due mesi di quest’anno hanno avuto una marcia in più. È incoraggiante, però, che nella prima decade di marzo la crescita è continuata, il che lascia intendere che potremmo essere di fronte a una inversione di tendenza”.

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