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Il Sole 24 Ore

I distretti italiani ripartono dall’export ... La ripresa resta comunque limitata: nel 2010 si potrà recuperare solo un terzo del crollo... Solo sei aree hanno chiuso in crescita l’intero 2009 ma il dato è triplicato nell’ultimo trimestre: alimentare e moda al top... Anche per i distretti industriali il peggio è alle spalle e la ripresa c’è, ma è lenta; troppo lenta e, nella migliore delle ipotesi, permetterà di recuperare nel 2010 solo un terzo delle perdite accusate l’anno scorso sul fronte dell’export. La fotografia più aggiornata sullo stato di salute dei 104 distretti italiani, contenuta nell’ultimissimo numero del Monitor del servizio studi di Intesa Sanpaolo, mostra segni di vitalità per molte della aree distrettuali, ma consiglia di non farsi troppe illusioni. Per almeno due buone ragioni. In primo luogo perché il 2009 è stato in assoluto l’anno più nero della storia recente dei distretti, che in 12 mesi hanno perso 14,5 miliardi di euro di export facendo salire a 1/5 del totale delle loro esportazioni l’ammontare perso in due anni. In secondo luogo, non va dimenticato che proprio la forte propensione all’export dei distretti (il loro surplus commerciale è pari a 3/4 dell’avanzo commerciale dell’intera industria italiana) agisce da volano nelle fasi di crescita ma da freno nei momenti di crisi. È per questo che per i distretti la velocità di uscita dal tunnel è più lenta e che ci vorrà tempo prima di tornare ai livelli, pre-crisi. A conti fatti, se si assume come parametro il trend dell’export, solo sei distretti sono riusciti a chiudere il 2009 in territorio positivo e non stupisce che cinque appartengano al settore alimentare, che ha risentito della recessione meno di altri. Sugli scudi troviamo ancora una volta il distretto delle conserve di Nocera Inferiore, il prosecco di Conegliano Valdobbiadene, i vini di Langhe, Roero e Monferrato, il distretto vitivinicolo della Sicilia occidentale e l’alimentare di Parma. Il sesto, in controtendenza rispetto al trend generale, è il distretto biomedicale di Mirandola. I distretti alimentari sono gli unici che nel 2009 hanno regitrato una performance positiva (+1,5%) delle esportazioni in un anno nel quale la caduta dell’export dei distretti, dovuta al crollo della domanda dei rispettivi mercati di sbocco, è oscillata tra -19,3% dei poli che producono beni di consumo del sistema moda e -32,8% dei distretti specializzati in prodotti in metallo per l’industria. A livello regionale solo le aree della Campania hanno tenuto (-2,6%) anche nel terribile 2009, e mentre tutte le altre regioni hanno accusato flessioni nell’export varianti tra -20% (Toscana, Emilia, Veneto e Piemonte) e -30% (Lombardia e Marche) per arrivare al crollo del 34% in Basilicata. Se questo è il quadro generale, incoraggiante è il fatto che nell’ultimo trimestre del 2009 sia salito a 17 il numero dei distretti che registrano una crescita delle esportazioni...

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