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Il Sole 24 Ore

Sulle promozioni regia in ordine sparso ... Solo l’8% del budget è riservato alla Cina e appena il 4% a Giappone e Russia... I soldi ci sono, il coordinamento delle iniziative no. La riforma dell’Ocm vino realizzata da Bruxelles nel 2007 per rafforzare la competitività del settore in Europa, è stata molto generosa con le azioni promozionali per il vino made in Italy. Ma la prevista costituzione di un “Comitato per la strategia e il coordinamento”, è avvenuta solo nelle ultime settimane (dopo aver già speso oltre 40 milioni di risorse Ue) e la struttura di fatto ancora non è operativa. I fondi destinati all’Italia per cofinanziare (al 50%) iniziative promozionali dirette ai mercati extra-Ue, dopo una partenza in sordina, sono passati dai 7 milioni del 2009, ai 35 di quest’anno. Ma soprattutto avranno ora un’accelerazione vertiginosa e toccheranno 49 milioni nel 2011, 82 nel 2012 per arrivare a 102 nel 2013. Ma il successo delle iniziative non si misura solo sulla capacità di intercettare risorse. Per garantire efficacia alle azioni, è imprescindibile coordinarle sui mercati in modo da evitare sovrapposizioni o duplicazioni. E invece manca una regìa e si continua così ad andare in ordine sparso. Dei 78 progetti presentati nel 2010, infatti, ben il 58% sono diretti su un solo mercato: gli Usa. Se si aggiunge che il 17% delle azioni è indirizzata al Canada, emerge che due terzi dell’intero budget sono spesi in Nord America. Solo l’8% delle risorse è destinato al mercato considerato il più promettente: la Cina. Appena il 4% a Giappone e Russia. Scarsa eterogeneità anche sul fronte della tipologia degli interventi: il 45% delle risorse è impiegato per effettuare “degustazioni e seminari”, il 28% per la comunicazione. “La cabina di regìa è rimasta impantanata nel blocco dei lavori della Conferenza Stato-Regioni - spiega il vice direttore generale per i prodotti agroalimentari di qualità del ministero per le Politiche agricole, Riccardo Deserti -. Ma già dal bando 2011 introdurremo meccanismi di premialità per incentivare una differenziazione degli sbocchi di mercato. E allargheremo le azioni finanziabili anche all’incoming di buyer e opinion leader stranieri in Italia che potranno così visitare le aree di produzione dei vini”.

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