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Il Sole 24 Ore

Prosecco nel patrimonio Unesco ... Veneto. Galan candida l’area tra Valdobbiadene e Conegliano celebre per il vino... Il progetto. In tutto sono 6.100 ettari di terreno su una quindicina di Comuni. L’iter si annuncia lungo e difficile ma c’è la convinzione di farcela... Appena il tempo di insediare la neonata Fondazione che gestirà quella porzione di Dolomiti che meno di un anno fa è diventata patrimonio dell’umanità tutelato dall’Unesco ed un’altra “porzione” di Veneto viene candidata per lo stesso riconoscimento. Stavolta si tratta di quella fascia collinare che unisce in Veneto Valdobbiadene a Conegliano e che è la patria del Prosecco. In tutto sono 6.100 ettari di terreno, su una quindicina di Comuni, dove sorgono i vigneti che hanno ottenuto la Docg. Una zona che da sempre è meta degli itinerari agrituristici più sofisticati e che, oltre ad avere salvaguardato in maniera piuttosto attenta il territorio, propone una varietà di paesaggi accomunati dai vigneti ben difficile da trovare altrove. Non a caso per questa candidatura c’è stato il diretto richiamo agli artisti che hanno trasmesso nelle loro opere tutta l’emozione che danno queste terre, da Cima da Conegliano a Giorgione, ma con evidenti influssi anche in Giovanni Bellini piuttosto che in Tiziano. A dare ufficialità alla candidatura è stato il ministro per l’agricoltura Giancarlo Galan che ne ha dato comunicazione nel corso della rassegna “Vino in villa”. Da tre anni si stava lavorando a questo progetto che, sull’esempio di quanto accaduto in altri Paesi come laFrancia, andrebbe a riconoscere il felice matrimonio fra ambiente ed economia di un’area dove si produce uno dei vini ormai più famosi al mondo. Nel 2009 le bottiglie di Prosecco hanno superato la soglia dei 60 milioni per un valore al consumo stimato in circa 80 milioni di euro. Nessuno si nasconde che la candidatura ha davanti un iter lungo e difficile, ma c’è la convinzione che il riconoscimento alla fine arriverà perché le basi sono sicuramente solide ed anche perché le colline del Prosecco andrebbero a fare da ideale cerniera fra due zone straordinarie che già sono tutelate dall’Unesco come Venezia e le Dolomiti. Evidente, poi, il ritorno economico di un’operazione di questo tipo, per il vino ma anche per l’effetto moltiplicatore che avrebbe per il turismo e per tutto l’indotto collegato. Qui, oltretutto, non si corre il rischio di polemiche com’è avvenuto per le Dolomiti dove già la candidatura, interessando cinque Province, aveva creato non pochi attriti...

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