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Il Sole 24 Ore

Marchi italiani in Cina a tappe forzate ... Accesso ostacolato dall’assenza di catene distributive e di produzioni dirette sul posto... Focus. Nel 2009 venduti beni di largo consumo per 630 milioni di dollari, un livello inadeguato all’aumentata capacità di spesa dei cinesi... ...Ma i beni di largo consumo stentano sempre a decollare. Le cifre parlano da sole. Nel 2009 l’Italia ha venduto oltre la Grande Muraglia poco più di 280 milioni di dollari di abbigliamento, 150 milioni di scarpe, 110 milioni di arredamento e appena 90 milioni di agroalimentare. Insomma, noccioline. “Non sfondiamo perché non abbiamo un cavallo di Troia che ci consenta di aprire le porte di questo mercato - dice Saro Capozzoli, direttore generale di Jesa Consulting - . Prendiamo l’agroalimentare. A distribuirlo qui sono, oltre ai cinesi, i francesi, i tedeschi, gli americani o gli australiani che non hanno alcun interesse specifico a promuovere i nostri prodotti. Ma perché Esselunga o Coop non provano a sviluppare una loro rete per commercializzare in Cina il cibo e il vino made in Italy?”...

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