02-Planeta_manchette_175x100
Allegrini 2024

Il Sole 24 Ore

A galla grazie alla Russia ... Beverage. L’abolizione della tassa sul vino apre le porte di Hong Kong... Un 2010 “asiatico” quello del beverage italiano che si prepara alla sfida di Expo 2015 puntando sulle alleanze lungo l’asse Verona-Milano e sull’incremento della sua esposizione internazionale. Per Vinitaly, che con la sua ultima edizione ha superato i dubbi sulla possibile ripresa del mercato portando nei saloni di VeronaFiere 150mila visitatori (50mila esteri), il tour internazionale è già iniziato con la settima edizione di Vinitaly Russia (15-17 giugno) che ha accompagnato 88 aziende a Mosca e San Pietroburgo. La difficile congiuntura economica nel 2009 ha solo in parte rallentato la crescita delle esportazioni di vini italiani e, nei primi mesi del 2010, si è assistito a un nuovo slancio negli investimenti che ha coinvolto l’acquisizione di terreni, l’ammodernamento tecnologico e immobiliare delle cantine e, soprattutto, le reti commerciali in Italia e all’estero. Prima nella lista, appunto, la Russia dove, malgrado la crisi, le esportazioni sono più che raddoppiate in volume rispetto al 2008 - da 31 a oltre 66 milioni di litri - per un controvalore di 65,5 milioni di euro (+2,4 per cento). Le stesse elaborazioni del centro studi di VeronaFiere mostrano una decisa crescita nel primo bimestre 2010 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente: da circa 1,46 a oltre 10 milioni di litri per un controvalore che passa da 4,25 a 7,54 milioni di euro (+77 per cento). “D’altra parte la Russia - spiega il d.g. di VeronaFiere, Giovanni Mantovani - ha attualmente un consumo di vino pro capite di 7 litri annuali in costante aumento, è ormai uno dei principali mercati mondiali del vino e uno di quelli dalle più interessanti prospettive di sviluppo”. Che gli sforzi per fare dell’internazionalizzazione un modus agendi abbiano pagato lo dimostra anche la crescita del 44% del numero di buyers stranieri registrata nei padiglioni della 44esima edizione del Salone del Vino: “Per raggiungere questo risultato - prosegue Mantovani - Vinitaly ha realizzato massicce azioni di marketing diretto sui principali mercati e ha portato a Verona delegazioni qualificate da Nord, Centro ed Est Europa, Russia, ma anche da Usa, Canada e Australia, Paesi mediterranei, Asia, Estremo Oriente, America Centrale e Meridionale”. Viaggio nel paese asiatico anche per Simei, il Salone internazionale macchine per Enologia e Imbottigliamento che si tiene ogni due anni a Milano (50mila visitatori specializzati nella sua ultima edizione), che lo scorso aprile ha inviato una propria delegazione al “Wines and beverages” di Krasnodar, una delle regioni più importanti della Russia in ambito vitivinicolo e un potenziale grande mercato per la tecnologia made in Italy in campo enologico. “Nella Regione - spiegano da Milano - si contano 48 aziende vinicole, 38 aziende di imbottigliamento e 24 che sono operative nell’intero ciclo di produzione. Negli ultimi tre anni la produzione è aumentata del 300 per cento. Un mercato molto dinamico, dunque, e dove c’è ancora molto da fare per quanto riguarda il rinnovamento del parco macchine”. Russia ma non solo. Il Vinitaly, dopo la tappa moscovita, proseguirà il suo tour per toccare entro l’anno la Svezia, gli Usa, il Giappone e la Cina. Ed è con questa logica che lo scorso 10 aprile VeronaFiere ha siglato un protocollo d’intesa con il Trade Development Council di Hong Kong, vera e propria porta d’accesso al mercato asiatico dopo la decisione del governo locale di abolire nel 2008 l’imposta sul vino e la birra. La penetrazione dei nostri vini in Asia fa ben sperare: l’importazione di vino in Cina cresce annualmente del 30% e si prevede che raggiungerà il 58% di tutto il mercato del vino d’importazione in Asia. A Hong Kong alla fine del 2009, le importazioni sono cresciute dell’80 per cento. “Come paese partner, i nostri produttori di vini avranno l’invidiabile opportunità di accedere ai principali mercati asiatici - conclude Mantovani - mentre prima solo i grossi produttori e i grandi gruppi avevano la possibilità di essere presenti a Hong Kong e in Cina”. Ma mentre Verona con un occhio guarda a est, la mente è ben concentrata sull’appuntamento milanese che inizierà nella primavera del 2015. Un’occasione da non perdere, tanto che il tradizionale appuntamento con il Salone del vino potrebbe addirittura essere posticipato da aprile a maggio in concomitanza con l’apertura dell’Expo.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Pubblicato su