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Il Sole 24 Ore

Il vino italiano accelera oltreconfine ... L’ufficio studi Mps evidenzia una ripresa dell’8% all’estero: giù i consumi nazionali... Tra i motori che spingono la ripresa dell’export italiano c’è il vino. Nella prima parte del 2010, le vendite sui mercati internazionali sono aumentate dell’8%, sia in volume che in valore. E a dare forza sono soprattutto i paesi extra-europei (+16,4%), mentre il recupero all’interno della Ue è più contenuto (+2,4%). Alcuni tra i principali produttori, da Antinori a Zonin, l’avevano anticipato già durante l’ultimo Vinitaly, a Verona: la conferma arriva adesso da uno studio dell’area research di Banca Monte dei Paschi, che rivela come le migliori performance riguardino Stati Uniti e Canada, grazie anche al cambio favorevole, con la Cina che da sola compie un balzo del 70% (in valore, partendo da una base modesta), a riprova del fatto che il Far East rappresenta una prospettiva interessante. In questa parte di mondo, infatti, il consumo di vino sta aumentando a una velocità quattro volte superiore alla media mondiale e nel 2013, sempre secondo lo studio, farà registrare un incremento del 25% rispetto al 2009. L’Italia invece va male. Il calo dei consumi nel nostro paese prosegue senza sosta: dai 43 litri pro-capite dell’anno scorso si scenderà sotto i 40 nel 2015. Nel 2007 erano 45 litri e negli anni ’70 del secolo scorso ogni italiano beveva in media quasi 120 litri di vino, nell’arco dei dodici mesi. Un vero e proprio crollo, che sta riguardando anche Francia e Spagna. “È in atto una riallocazione dei consumi a livello mondiale - commenta Stefano Cianferotti, responsabile del servizio research di Montepaschi -. Soffrono i paesi tradizionalmente produttori, ma cresce tutta l’area Bric e la Russia, dove le potenzialità sono molto elevate. Per le aziende italiane la strada maestra da seguire è quella dell’export - aggiunge - senza dimenticare “il fenomeno dell’enoturismo che, nel nostro paese, è un segmento di business in continua crescita”. Calano i consumi interni, ma riparte la produzione grazie ai mercati di sbocco internazionali. Piero Antinori l’aveva detto in occasione della fiera veronese: “Per il vino italiano - questo il pensiero dell’imprenditore fiorentino - sarà l’anno della ripresa e a trainare gli acquisti saranno gli stranieri, con gli americani in testa”. Da parte sua, Gianni Zonin ha sottolineato come la “forza del vino italiano vada cercata nelle 350 varietà di vitigni autoctoni, rispetto all’omogeneizzazione in atto in altri paesi”. Un aspetto, anche quest’ultimo, confermato dall’indagine di Banca Mps. Gli incrementi più consistenti nelle vendite riguardano, infatti, proprio i vini che appartengono a micro-aree, ottenuti da vitigni autoctoni come Negroamaro, Bianco di Custoza o Morellino di Scansano. “La diversità territoriale è un vantaggio competitivo che l’Italia può spendere sui mercati internazionali”, conferma Cianferotti. Gli anni di crisi hanno comunque inciso sul prezzo, che è sceso a 1,78 euro al litro (valore unitario medio all’export), anche se nel 2010 la tendenza al ribasso si è arrestata. Infine, una radiografia del settore, che in Italia dà lavoro a 1,2 milioni di persone con un incremento del 50% negli ultimi dieci anni: il vino italiano fattura complessivamente 13,5 miliardi, di cui 3,5 attraverso le esportazioni. Con oltre 47 milioni di ettolitri, il nostro paese copre il 17% della produzione mondiale e il 30% circa di quella europea. Ma per cercare consumatori, ormai, si deve guardare sempre più al mercato globale.

I numeri

350 le varietà. I vitigni autoctoni in Italia sono 350 ed è proprio la differenziazione dell’offerta, secondo i produttori, la chiave per sviluppare la nostra competitività sui mercati internazionali, dove invece a prevalere è la tendenza all’omogeneizzazione.

47 milioni ettolitri prodotti. I vigneti italiani rappresentano il 17% della produzione globale di vino, il 30% di quella europea. Il settore in Italia dà lavoro a 1,2 milioni di persone, con un incremento che ha quasi raggiunto il 50% nel corso degli ultimi 10 anni.

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