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Il Sole 24 Ore

Con la tolleranza zero sull’alcol rischia anche chi non ha bevuto ... Test etilometrici. Perplessità degli esperti e possibili contenziosi... Si profila una dura battaglia legale e scientifica sul fronte dell’alcol zero. Il divieto assoluto di bere prima di guidare, imposto dalla riforma del codice della strada a neopatentati e conducenti professionisti, lascia molto perplessi gli esperti: anche chi non ha bevuto potrebbe incappare nelle sanzioni. Che non sono lievi: oltre alla multa di 155 euro, se il trasgressore è minorenne, gli viene impedito di prendere la patente B a 18 anni (lo si fa arrivare ai 19). Le critiche più pesanti arrivano dal Gruppo tossicologi forensi italiani. La presidente, Elisabetta Bertol (ordinario all’Università di Firenze), fa notare che parlare di tasso zero ha senso solo se si prevede una tolleranza nella misurazione: “Nel nostro organismo c’è una produzione endogena di alcol, benché minima, ma sempre superiore allo zero. E poi ci sono migliaia di sostanze che, per quella minima concentrazione, possono interferire”. Interferenze legate a fatti banali e innocui, come l’ingerire cibi con alcol (dolci al liquore) o altre sostanze che, quando vengono assimilate dal corpo, possono lasciare tracce alcoliche o che hanno struttura simile all’alcol. Questo non vuol dire che non sia stato giusto introdurre il principio secondo cui non bisogna bere, che la docente condivide e propone di estendere a tutti i guidatori: “Andava solo stabilita una metodologia il più possibile esatta per la misurazione. Spero lo si possa fare con provvedimenti attuativi successivi”. Nel frattempo, si lascia spazio al contenzioso. Anche perché ci sono già da tempo ricorsi (alcuni dei quali accolti) che - anche sulla base di pareri scientifici diffusi all’estero - mettono in dubbio l’attendibilità dell’etilometro già nel misurare il tasso alcolemico su quantità superiori a 0,5 grammi/litro. Altri qualificati esperti, interpellati dal Sole-24 Ore, condividono questa tesi e lamentano in anonimato di non essere stati consultati prima che la norma fosse scritta. C’è però anche chi fa notare che normalmente l’alcol endogeno o lasciato nel sangue da cibi e sostanze non alcoliche è talmente poco che probabilmente sfugge all’etilometro e quindi non darebbe problemi.
Infine, potrebbe aprirsi un altro fronte sui controlli antidroga. La riforma autorizza i prelievi di mucosa del cavo orale, ritenuti da alcuni esperti assimilabili a una biopsia. Quindi sarebbero lesivi dell’integrità fisica della persona, stabilita come principio dallo stesso comma che li autorizza (il 2-bis dell’articolo 187). In ambienti della Polizia stradale si fa però sapere che ci sono pareri scientifici opposti.

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