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Il Sole 24 Ore

A me mi piace ... Girovagando tra i vigneti... In occasione della vendemmia le aziende offrono degustazioni, visite alle cantine, eventi culturali... Nel tempo la vendemmia ha perduto quel sapore “di rito prima ancora che lavoro” come scrive Enzo Bianchi, priore di Bose, in “Il pane di ieri”. Un rito che riuniva la comunità, un simbolo del rapporto tra l’uomo e la terra e “il momento in cui questa alleanza veniva rinnovata”, Oggi lo scenario è cambiato: l’interrogativo non è solo “sarà buona o meno?”, ma “sarà l’annata del secolo? La produzione supererà la Francia?”. Gli invitati non sono più gli amici, ma gli enoturisti, termine brutto come un anatroccolo, o meglio i foodies. Le aie e le cantine, progettate dagli archistar, non vociano più di canti popolari, ma organizzano concerti, esposizioni, proiezioni di film. È tempo di concretezza e non di romanticismo. Oggi produrre vino costa di più, vendere è difficile; la vendemmia è diventata un medium di comunicazione; dunque chapeau a chi, pur mirando al sodo, offre effetti speciali da marketing esperienziale agli enoturisti in ricerca di emozione. C’è chi ha scelto “Fermenti naturali 2010” (lunedì 20 settembre), un incontro tra arte contemporanea e cultura del vino. È il caso di Torre Fornello, azienda vitivinicola di Fornello di Ziano Piacentino: visite guidate alle cantine di lavorazione e affinamento, ma prima della degustazione, letture di quattro poeti. Altri hanno scelto la fotografia, come le Tenute Rubino di Brindisi che coinvolgerà in un concorso fotografico i visitatori dei filari di Susumaniello (vitigno autoctono salvato dall’estinzione) nella tenuta di Jaddico (17 e 18 settembre). Qui sarà possibile immortalare la raccolte delle uve da parte delle lavoratrici della Tenuta e partecipare poi al concorso. Dall’11 al 31 ottobre Feudi di San Gregorio a Sorbo Serpico (Avellino) offre l’opportunità di far parte delle squadre di raccolta dalle prime ore del mattino. Si possono anche visitare i vigneti e la cantina dove l’azienda produce ottimi vini da uve autoctone (Fiano, Greco, Falanghina, Aglianico) per consumare poi, in vigna, una merenda al sacco. Per chi volesse fermarsi a pranzo o a cena, Feudi di San Gregorio ha un ottimo ristorante, Marennà. Non manca il cinema, anzi il “DiVin cinema”: nella tenuta Donnafugata (sulla Statale 624 Palermo-Sciacca) il 17 settembre sarà proiettato “Mine vaganti” di Ozpetek, per poi passare alla degustazione di quattro etichette, tra cui il Passito di Pantelleria Ben Rye, fuori commercio. Ricco il palinsesto del “Festival di Franciacorta in cantina” (18-19 settembre): decine di eventi organizzati dalle aziende, come Contadi Castaldi di Adro (Brescia), che il 19 settembre proporrà al pubblico “Test Cuvée design... cosa si nasconde dietro a una cuvée?”. I partecipanti saranno sottoposti a un test di degustazione, per capire come la cuvée sia complessa. Il 19 settembre molte aziende del Movimento turismo del vino apriranno le porte delle cantine, al grido di “Benvenuta vendemmia”. Tra queste la Leone de Castris di Salice Salentino che organizzerà visite guidate e degustazione gratuita dei vini e farà visitare il Museo del vino Piero e Salvatore de Castris. Sempre il 19 settembre si potranno scoprire le fasi di lavorazione dell’uva visitando l’azienda biologica I Pampini di Latina, dove si possono degustare vini abbinati a ricotta di bufala, gelatine di vini, mostarde d’uva, bignè di pane, brioche e focaccia. Non è merenda se non è “sinoira”, una tradizione singolare tra le più sentite dai contadini delle Langhe piemontesi: una merenda che si protrae fino all’ora di cena, a base di salumi e antipasti, accompagnati dai grandi vini del territorio. Per “Vendemmia in Langa” la sinoira del 27 settembre sarà itinerante, con più aziende coinvolte (Aldo Marenco di Dogliani; Ribote di Bruno Porro di Dogliani e Podere Corsini di Loredana Addari in località Bussia Corsini). Sine qua non.

I Pampini. L’axzienda, di proprietà dei coniugi Carmen Iemma ed Enzo Oliveto, è nata nel 1999. I vitigni coltivati sono Bellone, Malvasia Putinata, Syrah, Cabernet Sauvignon e Merlot. Loc. Acciarella s. Da Foglino 1126, Latina. Tel. 0773643144; www.ipampini.it.

Marenco Aldo. Lunga tradizione contadina per questa azienda che annovera, tra i prodotti principali, Parlapà Superiore, Surì, Pirona, Balin, Bric, Pirun, Sole Luna, Beltesor Sognatore, Cichet. Fraz. Pamparato Pironi 25, Dogliani (Cuneo). Tel. 0173.721090; www.marencoaldo.it.

Tenute Rubino. Tra i famosi rossi dell’azienda salentina: Torre Testa, Visellio, Negroamaro, Jaddico, Aleatico. Bianchi e rosati: Saturnino, Marmorelle bianco, Giancòla, Vermentino. Via E. Fermi 50, Brindisi. Tel. 083.1571955; www.tenuterubino.it.

Donnafugata. Rinnovata nel 1983, l’azienda si fonda su un’esperienza di 150 di esperienza nel vino di qualità. Tra i vini prodotti: Ansonica, Nero d’Avola e Zibibbo. Via Sebastiano Lipari 18, Marsala (Trapani). Tel. 0923724200; www.donnafugata.it.

Leone de Castris. La cantina inizia l’imbottigliamento dei suoi prodotti con Piero e Lisetta Leone de Castris, nel 1925. Nel 1943 nasce il Five Roses, il prodotto più conosciuto dell’azienda. Via Senatore de Castris 26, Salice Salentino (Lecce). Tel. 0832.731112; www.leonedecastris.com.

Torre Fornello. Nel 1972 la famiglia Sgorbati acquista l’azienda, riprendendone la tradizione e la coltivazione specializzata della vite. Nel 1998 inizia la vinificazione di alta qualità. Loc. Fornello di Ziano Piacentino (Piacenza). Tel. 0523.851001; www.torrefornello.it.

Feudi San Gregorio. Fondata nel 1986, Feudi di San Gregorio è impegnata nella valorizzazione dei vitigni del Sud Italia come Aglianico, Fiano di Avellino e Greco di Tufo. Loc. Cerza Grossa, Sorbo Serpico (Avellino). Tel. 0825.986683; www.feudi.it.

Contadi Castaldi. L’azienda segue il metodo Franciacorta, che prevede l’impiego di tre soli vitigni (Chardonnay, Pinot bianco e Pinot nero) per la produzione di “bollicine” di massimo pregio qualitativo. Via Colzano 32, Adro (Brescia). Tel. 030.7450126; www.contadicastaldi.it.

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