02-Planeta_manchette_175x100
Allegrini 2024

Il Sole 24 Ore

Un ettaro parte da 250mila euro ... I vigneti. Un’enclave con pochi scambi... Quello che si avvicina sarà un anno determinante per il Consorzio per la tutela del Franciacorta. L’anno della svolta segnata soprattutto dall’arrivo, pochi mesi fa, di un nuovo amministratore delegato. Manager dall’esperienza estranea al mondo vitivinicolo, Giuseppe Salvioni ha il compito di guidare il consorzio verso un ruolo più articolato spingendosi sino ad attività di marketing territoriale ad ampio raggio. Il consorzio, punta a crescere ulteriormente, passando a una gestione di stampo manageriale che segua le linee programmatiche e strategiche dettate dall’assemblea dei soci. “Si tratterà - spiega il vice presidente Silvano Brescianini - di dialogare con le amministrazioni locali della Franciacorta, esortandole a una politica comune e attiva nella tutela della cultura enogastronomica, nella difesa dell’ambiente naturale e del patrimonio storico e artistico”. Un progetto che valorizzi il terroir in termini assoluti e nel suo complesso e che potrebbe avere riflessi anche sui valori immobiliari dei terreni vitati e non. Nei prossimi giorni sarà presentato, a Milano, il volume Franciacorta, un vino una terra che, proprio in questa nuova ottica, offre visibilità alla realtà territoriale nella sua complessità. Nella piccola enclave lombarda si producono il Franciacorta Docg, il Curtefranca Doc (bianco e rosso) e il Sebino Igt. I listini della Camera di Commercio di Brescia indicano quotazioni tra i 167 e i 250mila euro l’ettaro, tuttavia il mercato ne chiede 250 - 300mila e anche più a seconda di molti parametri in grado di influenzare la valutazione. “Il territorio è piccolo e anche per questo gli scambi non sono frequenti - precisa Silvano Brescianini - tuttavia le aziende crescono e aumentano costantemente. Oggi sono 104 e producono un totale di dieci milioni di bottiglie all’anno”. Il valore di un’azienda agricola dipende dal numero degli ettari che possiede, dalla superficie immobiliare, e dalle attrezzature presenti. La quotazione degli edifici al metro quadrato si colloca a metà strada tra quello di un capannone e di un’abitazione (tra i mille e i duemila euro, all’incirca). Più difficile calcolare il valore immateriale dell’attività, cioè del marchio sul quale incide anche il marchio del comprensorio Franciacorta. Un nome che il consorzio difende da sempre con regole puntuali e stringenti, a tutela della bontà e serietà di un prodotto che è noto in tutto il mondo, anche se prevalente fra il pubblico degli eno - esperti. “L’ultimo disciplinare - conclude Brescianini - è recentissimo e risale allo scorso mese di luglio. Stabilisce nuovi limiti in relazione alla produzione, più severi dei precedenti. Una restrizione che porterà a una produzione meno abbondante e più invecchiata e pregiata. Ma questo significa tutelare la qualità”. Senza contare la grande attenzione che anche in questa zona è riservata alle cantine. Molti produttori valorizzano il marchio e le attività, ad esempio, realizzando nuove strutture ecosostenibili, come ha fatto la Barone Pizzini, oppure integrando architetture storiche e d’avanguardia, come nel caso della Bersi Serlini: ha affiancato con successo un edificio moderno a un monastero del 1100, installando negli ambienti opere di design italiano e non solo. La Contadi Castaldi ha invece presentato, nel 2009, il progetto “Cuvée design”, un’iniziativa che ha l’obiettivo di comunicare la progettualità che sottende la realizzazione di un vino cuvée.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Pubblicato su