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Il Sole 24 Ore

L’Europa punta at rafforzamento dei prodotti tipici... ...Nuovi aiuti per Dop e Igp... Numeri importanti ma affari solo per pochi. Il paniere dei prodotti Dop e Igp continua ad allargarsi e con gli ultimi due riconoscimenti Ue (l’asparago di Badoere e la patata della Sila) è arrivato a quota 213. Ma al numero di bollini non corrispondono valori adeguati. Uno dei principali problemi dell’universo dei prodotti Dop e Igp è infatti che appena 10 marchi (dal Parmigiano reggiano al Grana Padano, dal Prosciutto di Parma a quello di San Daniele) coprono l’80% del fatturato del settore e oltre i1 93% dell’export. E senza un adeguato sviluppo dei fatturati, essere in Europa il principale Paese Dop-oriented - precedendo Francia (176 prodotti) e Spagna (140) - rischia di rivelarsi per l’Italia un primato solo sulla carta. I dati Ismea rivelano come nel corso del primo semestre 2010 i consumi interni sono stati stabili ( +0,1%) e hanno azzerato le difficoltà dello scorso anno (-1,3%). Molto meglio va invece sul fronte dell’export ( +15%). “Nell’ortofrutta - sottolinea l’Ismea - si conta il 38% del totale dei riconoscimenti italiani, ma la loro incidenza sul fatturato totale è appena del 4%. L’olio d’oliva raggruppa il 19% dei marchi Ue, ma il giro d’affari è appena il 2% del fatturato del settore”. “Sarebbe opportuna l’istituzione di un doppio binario - spiega il presidente dell’associazione dei consorzi delle indicazioni geografiche (Aicig), Giuseppe Liberatore - per separare i prodotti che hanno una propensione all’export da quelli che hanno un mercato solo locale. In questo modo si possono indirizzare sforzi e risorse per garantire una tutela internazionale ai marchi che davvero vanno all’estero e non anche - come avviene oggi - a quelli che non superano i confini della provincia o della regione”. “Diverse sono le proposte che troveranno spazio nel prossimo “pacchetto qualità” allo studio di Bruxelles - aggiunge il direttore del ministero per le Politiche agricole delegato alla qualità dei prodotti agroalimentari, Riccardo Deserti-. A cominciare dall’ipotesi di prevedere un’uscita dal registro per quei marchi che per un certo numero di anni non vengono utilizzati. Ma sarà rafforzata anche la tutela, aspetto decisivo per lo sviluppo internazionale delle Dop di media dimensione. Sarà infatti richiesto ai governi degli Stati membri di intervenire a protezione delle regole Dop”.

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