02-Planeta_manchette_175x100
Allegrini 2024

Il Sole 24 Ore

L’Unesco ha proclamato la dieta mediterranea patrimonio culturale dell’Umanità. Anche la gastronomia francese e messicana hanno ottenuto l’ambito riconoscimento insieme ad altri 44 prodotti di diversi continenti, compresi i tappeti dell’Azerbaijan. Il semaforo verde è arrivato ieri pomeriggio dalla riunione del comitato intergovernativo dell’Unesco riunito a Nairobi L’Unesco è l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura. Il riconoscimento alla dieta mediterranea non va inteso come riferito a singoli prodotti dell’area mediterranea ma a uno stile di vita sostenibile, basato su tradizioni alimentari, che diventa patrimonio immateriale dell’umanità. Pur facendo riferimento alla dieta del bacino mediterraneo il riconoscimento è ristretto a Italia, Spagna, Grecia e Marocco. Dopo un lungo iter e un lavoro diplomatico “questo prestigioso successo - ha dichiarato il ministro delle politiche agricole alimentari, Giancarlo Galan - mi riempie d’orgoglio e di soddisfazione e rappresenta un traguardo storico per la nostra tradizione alimentare e perla cultura dell’intero Paese. La proclamazione della dieta mediterranea quale stile di vita sostenibile, basato su tradizioni alimentari e su valori culturali secolari, rappresenta una svolta epocale nel processo di valorizzazione di usi e costumi legati alle diete alimentari dei vari popoli”. Soddisfazione anche da parte di Federalimentare. “Cogliamo l’occasione per comunicare con entusiasmo - ha osservato il presidente Gian Domenico Auricchio - di aver superato i 600 milioni di consumatori che nel mondo, almeno una volta alla settimana, gustano nostri prodotti. Il riconoscimento odierno però non ci deve confinare in una nicchia di tipo etnico: il nostro modello deve valicare i confini etnici innovando i propri prodotti e arricchendoli di contenuti di servizio, sviluppandone il piano nutrizionale”. Ieri a mezzogiorno la Coldiretti ha offerto in Piazza del Campidoglio, a Roma, spaghetti al pomodoro e basilico, piatto caratteristico della dieta mediterranea, con ingredienti provenienti al i00% dai campi nazionali. “I meriti della dieta mediterranea - ha detto il presidente della Coldiretti Sergio Marini - e degli stili di vita ad essa associati, sono soprattutto dei nostri agricoltori, che pertanto hanno il diritto di festeggiare il loro buon operato”. “Una vittoria della qualità, della tradizione, della salubrità e della tipicità dell’agricoltura e dell’agro-alimentare made in Italy” per Giuseppe Politi, presidente della Cia-Confederazione italiana agricoltori. La richiesta di riconoscimento della dieta mediterranea, presentata qualche anno fa dai quattro paesi, era stata inizialmente bocciata: per l’Unesco non erano soddisfatti i requisiti previsti dalla Convenzione del 2003 sul patrimonio immateriale dell’umanità. L’istanza venne quindi ritirata. Per ripresentarla, riformulata, nel maggio 2009. L’anno successivo arrivò una valutazione positiva dell’Unesco che la ritenne conforme ai principi. “Anche il percorso finale - aggiunge Galan - è stato accidentato: avevamo contro gli altri paesi mediterranei, a iniziare da Albania, Cipro e Turchia, che rimanendo esclusi, chiedevano, polemici, quale fosse l’essenza della “mediterraneità”. Eppoi gli oppositori temevano un uso strumentale della dieta mediterranea: credevano che si trasformasse in Made in Italy”. Sulle recriminazioni di essersi presentati in team con gli altri tre paesi, Marini osserva “sarebbe stato meglio presentarsi solo come cucina italiana, come i francesi. Ma non dimentichiamo che nella dieta mediterranea l’Italia è quasi sempre prima nei singoli prodotti. E alla fine, dieta mediterranea significa prodotto italiano”.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Pubblicato su