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Il Sole 24 Ore

”Per territorio e imprese un aiuto da 700 milioni” … Fondi destinati a bonifiche e settore agroalimentare… L’agricoltura italiana fa il pieno di risorse e ora può guardare al futuro con più ottimismo. Dopo il via libera di giovedì del Cipe ai 277 milioni, il “bottino” del ministro Giancarlo Galan è salito a circa700 milioni E si fa presto a fare i conti: 419 milioni per il programma di opere di bonifica del Centro Nord sono arrivati in luglio, a cui si sono aggiunti pochi giorni fa 177 milioni per le bonifiche al Sud e 100 milioni per il bieticolo, pesca e ovi-caprino. “Erano anni - esordisce Galan - che l’agricoltura non riceveva risorse tanto consistenti. E gli incentivi nel nostro settore, in Italia e in Europa, sono come l’ossigeno: l’agricoltura vive di sostegni strutturali”.

Un successo forse inatteso se si pensa alla politica dei tagli di Tremonti

Certamente un successo: ringrazio Confagricoltura, Cia e Coldiretti nonché le commissioni parlamentari per avermi sostenuto in questi mesi Questo aiuto è stato richiesto anche in considerazione dello stato di abbandono in cui versano le campagne e del bisogno di riassetto del territorio.

Che relazione c’è tra i programmi delle bonifiche e le alluvioni al Nord e al Sud?

È un legame fortissimo: i 419 milioni stanziati per il Centro Nord e i 177 per il Sud sono destinati espressamente al settore irriguo e alla tutela del territorio: si parla, a proposito e a sproposito, di incuria e dissesto del nostro territorio, ma guardate che questi fondi servono proprio a riordinare il territorio e ricostituire gli argini dei fiumi, distrutti, come nel Veneto, dalle nutrie e dalle volpi.

Può spiegarsi meglio?

Certo: non è l’urbanizzazione che ha fatto esondare i fiumi in Veneto ma tra le cause delle inondazioni c’è anche l’azione di volpi e nutrie che costruiscono le loro ta ne in corrispondenza degli argini, facendoli crollare. Ecco, ora bisogna ricostituirli.

Cosa compongono i cento milioni all’agroalimentare?

Ci sono 64 milioni fondamentali per l’erogazione dell’aiuto nazionale alla quota zucchero prodotta in Italia; 4milioni a sostegno del rilancio della filiera ovi-caprina; l5 milioni per la ristrutturazione della pesca e poi fondi per l’agricoltura biologica, per i sistemi informativi di agricoltura e pesca.

Passiamo all’Europa, la nuova Pan potrebbe costarci fino a 1,4 miliardi di aiuti. Che fare?

Questa è l’ipotesi pessimistica: la trattativa si è appena aperta ma il rischio esiste. Spero che saremo abbastanza svegli da non farci imbrogliare. I nuovi membri della Ue hanno tutto l’interesse ad adottare il solo criterio degli aiuti commisurati alla superficie. Il contrario del nostro: si premierebbe allo stesso modo un prato irlandese che non ha bisogno di nessun intervento e un ettaro di zafferano in Sardegna, che invece avrebbe bisogno di un grande apporto di tecnologia.

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