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Il Sole 24 Ore

Sfida Doc-Docg nelle terre del Prosecco ... Territorio, il boom produttivo tra Vicenza e Trieste mette in difficoltà l’area storica di Conegliano Valdobbiadene... Lo sviluppo delle coltivazioni di Prosecco ora incute timori agli operatori. L’allarme è stato lanciato nei giorni scorsi da Giancarlo Moretti Polegato, titolare dei marchi Villa Sandi e La Gioiosa (che nel 2010 hanno prodotto 18 milioni di bottiglie, 11 delle quali di prosecco, per un fatturato di 52,5 milioni), e confermato dai vertici del Consorzio Doc. Lo scorso anno il Prosecco si è fatto in due, con la creazione di una Docg per il prodotto di Conegliano Valdobbiadene e di una macro Doc che coinvolge il territorio che va da Vicenza a Trieste. Due marchi distinti tutelati da due diversi consorzi. Ma mentre perla Docg le superfici produttive sono blindate e non è possibile impiantare nuovi vigneti, diverso è invece il discorso per la nuova Doc che abbraccia un territorio vasto a cavallo fra due regioni. “Per compensare la riduzione delle rese produttive e dell’offerta legata al passaggio dalla veccia Igt alla Doc - spiega Moretti Polegato - è stato consentito di impiantare nuovi ettari di vigneto. li risultato è stato però che nell’arco di un biennio sono stati realizzati 3mila nuovi ettari. Se questo processo di crescita non sarà governato, in breve tempo delle buone quotazioni attuali resterà solo il ricordo”.
Eppure, nei primi mesi del nuovo assetto i listini sono schizzati. “Nella scorsa vendemmia- aggiunge Moretti Polegato - le uve Glera (il vitigno base del Prosecco) sono state quotate fino a 150 euro al quintale, il 50% in più dello scorso anno. Listini che a breve porteranno anche a qualche rincaro del prodotto finale. Tuttavia, questo trend ha attirato molti investimenti e ora, di fronte a un eccesso d’offerta, può essere cancellato. Senza contare che se i prezzi non saranno più remunerativi finiremo anche noi come altri produttori per lasciare le uve sugli alberi”. Le preoccupazioni sono condivise anche dal presidente del neonato consorzio del Prosecco Doc, Fulvio Brunetta. “Abbiamo avviato il confronto con le due regioni Veneto e Friuli - spiega - per definire delle contromisure. Stiamo pensando alla messa a punto di un tetto ai nuovi impianti oppure a una riduzione delle rese produttive per frenare l’offerta”. Il Prosecco Docg di Conegliano Valdobbiadene vigila. “L’entità dei nostri vigneti è sotto controllo, ma un esplosione del Prosecco Doc finirebbe per avere conseguenze pesanti anche sul nostro prodotto” spiega il direttore del Consorzio Docg, Giancarlo Vettorello. Intanto, nelle scorse settimane la Cantina produttori di Valdobbiadene (580 produttori, 714 ettari di vigneti e oltre 30 milioni di euro di fatturato) ha raggiunto un accordo con la società di Clara Carpené (azienda distinta dalla Carpené Malvolti e che utilizza le etichette Clara C, Fiori di Prosecco, Donna Clara). Con l’intesa la Cantina produttori entra nel capitale dell’azienda di Clara Carpené si prepara a rilanciare sui mercati esteri (Usa in particolare).

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