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Il Sole 24 Ore

Lvmh rilancia lo shopping sullo champagne ... Offerta da 300 milioni per Rémy Cointreau - In corsa anche altre cordate... Bernard Arnault non conosce mai quiete. Al patron di Lvmh, il colosso francese del lusso, non basta la battaglia in corso per accaparrarsi la maison Hermès. È ora partito all’attacco degli champagne di Rémy Cointreau, Charles e Piper Heidsieck. Nella corsa, comunque, non è solo. Sì, non è detta l’ultima parola. Secondo quanto scritto ieri dal quotidiano La Tribune, Lvmh avrebbe fatto una prima offerta in dicembre di 300 milioni di euro. Sapendo perfettamente che sono troppi pochi (è la strategia tipica di monsieur Arnault). “Quegli champagne valgono almeno 400 milioni ha commentato un esperto del settore -: quelli di Lvrnh lo sanno benissimo”. Insomma, si attende la prossima mossa. Che potrebbe essere la seguente: Lvmh si dovrebbe candidare all’acquisizione con un alleato, il gruppo (molto più piccolo di Lvmh) Alain Thiénot, con marchi del tipo Canard-Duchène e Joseph Perrier. L’idea? Thiénot, da tempo alla ricerca di un nome conosciuto a livello internazionale, si accontenterebbe dei marchi, in particolare di Piper Heidsieck, che ha un certo seguito anche fuori della Francia. Mentre Arnault otterrebbe quello che in realtà sta cercando, la fornitura di uva (e quella di Piper Heidsieck ha un’ottima reputazione nel piccolo-grande mondo dello champagne) e la disponibilità dello stock. Un gruppo come Lvmh, che vende il Moet et Chandon, il Veuve Cliquot il Krug, non ha certo bisogno di altri nomi “potenti”.
Arnault, comunque, la sua battaglia non l’ha ancora vinta. Altri contendenti si sono fatti avanti: le due cooperative Nicolas Feuillate e Alliance Champagne, oltre a un gruppo dalla strategia, negli ultimi tempi, assai aggressiva, Lanson. E va considerato che nel piccolo-grande mondo che ruota intorno a Reims, la prospera capitale dello champagne, monsieur Arnault, che ha fatto già man bassa di tanti piccoli produttori, è più subito che amato. Si è invece tirato indietro Paul-Franois Vranken, dell’omonimo gruppo, che possiede un marchio quasi uguale a quelli di Rémy Cointreau, l’Heidsieck Monopole. Ma Vranken, durante la crisi, ha portato avanti una politica di drastica riduzione dei prezzi proprio sull’Heidsieck Monopole, che ha fatto commercialmente molto male pure ai due Heidsieck di Rémy Cointreau. E una delle tante beghe del piccolo-grande mondo dello champagne (e una delle ragioni principali per cui Rémy Cointreau vende e probabilmente non venderebbe mai all’odiato Vranken). La Borsa intanto sembra credere all’operazione. Ieri il titolo Rémy Cointreau ha chiuso a +3%, mentre Lvmh ha guadagnato l’1 per cento.

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