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Il Sole 24 Ore

Rinvio sulle multe latte: da versare 7,4 milioni ... Con il milleproroghe scadenza posticipata al 30 giugno 2011... Allo slittamento dei pagamenti sono interessati 11.558 produttori... I conti continuano a essere ballerini e la materia è oggettivamente complessa. Ma il tormentone delle multe latte da pagare per i surplus produttivi degli anni passati si è ripresentato nei giorni scorsi al Senato, dove il maxi-emendamento del governo al decreto milleproroghe ha ottenuto il via libera, imbarcando anche un rinvio di sei mesi - dal 31 dicembre al 30giugno 2011- del termine per pagare le rate previste dalle leggi 119/2003 e33/2009.Uninterven- to che, in base alle ultime stime, varrebbe 7,4 milioni di euro. “Un provvedimento utile agli allevatori in un momento di crisi del settore lattiero caseario”, ha spiegato Gianpaolo Vallardi, capogruppo in commissione Agricoltura della Lega Nord, unico partito a sostenere la “causa” di una minoranza. Posto che tra gli allevatori si può incontrare di tutto. “La mia azienda - racconta Enrica Pezzoni, una stalla di 100 vacche in mungitura a Monticelli Terme (Parma) - ha superato la quota di produzione solo nella campagna 2007-08. Abbiamo una multa di 60mila euro che stiamo pagando a rate ini4 anni”. Daniele Fava, 90 capi in lattazione nella vicina Felino, è invece tra i circa mille allevatori che non hanno alcuna intenzione di aderire ai piani di rateizzazione delle multe: “I conti non tornano - dice - non pago per errori di contabilizzazione del latte prodotto che anni fa ha commesso la pubblica amministrazione”. Il rinvio dei termini concesso ora dal “milleproroghe” interessa nel complesso 11.558 produttori di latte: 232, in particolare, hanno aderito al piano di rateizzazione previsto dalla legge 33, per un importo totale di quasi 66 milioni di euro. Una soluzione proposta dall’ex ministro leghista delle Politiche agricole, Luca Zaia, per incentivare i cosiddetti splafonatori a rientrare nelle quote fissate dall’Ue. Questo in cambio dell’assegnazione - nel frattempo già avvenuta - di 7,5 milioni di quintali di quote aggiuntive, ottenute dallo stesso Zaia a fine 2008 nell’ambito della revisione della Politica agricola comune. Per questi 232 produttori si tratta del secondo rinvio di una prima rata (da 3,4 milioni) che consentirebbe loro di mettersi in regola, dilazionando il pagamento fino a 30 anni a tassi di interesse variabili. E poi ci sono 11.326 allevatori che hanno aderito al piano di rateizzazione definito dalla legge 119, con rate diluite in ‘4 anni, senza interessi, per un importo di circa 191 milioni. In questo caso, il rinvio è riferito al pagamento della settima rata annuale, che vale 24 milioni. Il differimento dei termini di pagamento, per le rate in scadenza previste dai due piani di rateizzazione, riguarderebbe in sostanza un importo di circa 27,4 milioni. Ma tenuto conto che la scadenza slittata è già trascorsa, agli allevatori debitori, nel frattempo, sono stati trattenuti automaticamente alla fonte aiuti comunitari per circa 20 milioni. E quindi, l’importo per il quale viene prorogato il termine per pagare si riduce di fatto a 7,4 milioni. Il via libera alla proroga ha scatenato un coro di critiche. Confagricoltura ha parlato di “slittamento iniquo”, la Coldiretti di “proroga ingiustificata”, la Cia di “arroganza di una maggioranza che calpesta la legalità”. E Fedagri-Confcooperative ha denunciato la penalizzazione dei produttori in regola. Più articolato il commento della Copagri, secondo la quale “le proroghe non risolvono il problema”. Tuttavia, il presidente Franco Verrascina propone un piano che va dalla personalizzazione dell’importo della rata alla ridiscussione del tasso d’interesse.

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