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Il Sole 24 Ore

Vinitaly fa il tutto esaurito e festeggia l’Unità d’Italia ... Anche il Vinitaly celebrerà i 150 anni dell’Unità d’Italia, con una carezza al palato che rappresenterà il vino italiano nel mondo. Durante la 45ma edizione della principale fiera vinicola mondiale (in calendario a Verona, dal 7 all’11 aprile), infatti, saranno presentate due bottiglie, una cli rosso e una di bianco, il cui blend è frutto dell’amalgama di 20 vitigni a bacca rossa e altrettanti a bacca bianca in rappresentanza di ognuna delle regione italiane. Un’idea lanciata dal presidente dell’ente fiera veronese, Ettore Riello, e realizzata - per una cercina di palati ristretta, visto che le confezioni, da due bottiglie, saranno appena 3400 - grazie alla collaborazione di Assoenologi, di uno dei più famosi wine maker italiani, Riccardo Cotarella, e imbottigliato nelle creazioni del designer Aldo Cibic.

L’edizione 2011 di Vinitaly - punta di diamante di un poker di manifestazioni che la città scaligera negli stessi giorni dedica all’agroalimentare: Sol (olio extr vergine), Agrifood club (cibo di qualità) e Enolitech (tecnologie vitivinicole e olearie) - è da tutto esaurito. Impossibile trovare un buco fin dallo scorso dicembre: circa 100mila i metri quadrati venduti, per oltre 4.mi- la espositori (l’8% dall’estero). “Quest’anno gli espositori - spiega Giovanni Mantovani, di- rettore generale di Veronafìere - hanno investito molto sul rinnovamento degli stand, su nuovi lay-out ed eventi. Un segnale importante di fiducia da parte degli operatori”.

Già l’anno passato la manifestazione veronese aveva registrato un massiccio afflusso di visitatori stranieri:47mila su l53mila presenze, un’incidenza tre volte superiore alla media delle fiere italiane internazionali: la prova che l’interesse per il vino italiano è forte, con dati export sempre più frizzanti. Mentre il mercato interno è sostanzialmente fermo: un tema su cui il Vinitaly ha aperto un dibattito online, coinvolgendo esperti del settore. Durante la manifestazione sarà presentata una ricerca di mercato finalizzata a capire come risvegliare i consumi in Italia. “Un tema molto sentito già nelle passate edizioni- spiega Mantovani - sul quale ci siamo voluti soffermare. Si tratterà di capire come promuovere il vino, soprattutto tra i giovani, attraverso una comunicazione equilibrata, tenendo conto delle esigenze della tutela della salute”.

Tra le novità, anche gli spazi dedicati alle bollicine italiane, sia quelle realizzate con il metodo charmat che con il metodo classico. “Dieci stand - dice Mantovani - di alta qualità, per esprimere una specificità di mercato: se le esportazioni divino italiano sono cresciute, quelle delle bollicine sono esplose”. Confermati servizi per dare ulteriore slancio al settore, come quelli che mirano a favorire l’incontro tra produttori e buyer (dal matching online alle varie iniziative adhoc per i buyer esteri): “Abbiamo investito nell’ultimo anno - afferma il direttore di Veronafiere - per promuovere il vino italiano nei mercati dove ha ancora grossi margini di crescita, quelli dell’Est e asiatici soprattutto. Ci aspettiamo che questo lavoro dia i suoi frutti e porti molti buyer internazionali; dalle prime indicazioni stimiamo una crescita dei loro numero e così, dalle prime rilevazioni, un aumento della fruizione dei servizi messi a disposizione”.

Risultati così incoraggianti che questi servizi saranno estesi da quest’anno anche a Enolitech, i cui espositori potranno entrare in contatto e fissare appuntamenti online con i partecipanti a Vinitaly e Sol. Che, a sua volta, tiene a battesimo un’medita formula all inclusive per l’acquisto dello spazio espositivo e dell’allestimento in un unico pacchetto.

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