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Il Sole 24 Ore

Al Vinitaly impennata dei visitatori: +10% ... Agroindustria. Nei primi tre giorni l’affluenza supera le 100mila presenze... Buyer esteri in crescita del 2% Dal 2012 novità per il calendario... Il Vinitaly di Verona archivia l’edizione dei record. La vetrina del vino italiano, che ufficialmente chiude i battenti domani, ha già fatto registrare numeri importanti. Nei primi tre giorni l’affluenza ha superato le 100mila presenze con un incremento del 10% rispetto allo scorso anno. Ma soprattutto, nei giorni quelli dedicati agli operatori professionali ovvero quelli di venerdì e sabato, gli arrivi sono stati oltre 53mila con una quota del 42% rappresentata da buyer esteri. “Nell’arco dell’intera manifestazione - ha spiegato ieri il presidente di Veronafiere Ettore Riello - contiamo di registrare anche il record delle presenze internazionali che dovrebbero superare le 48mila unità con un ulteriore aumento del 2 per cento”.

Cambia anche la “mappa” relativa alle provenienze estere. “I paesi più presenti al Vinitaly - aggiunge Riello - restano Germania, Stati Uniti e Regno Unito. Ma nella top ten degli arrivi debuttano anche Russia, Cina e Hong Kong”. Il rafforzamento della presenza dei buyer internazionali è inoltre alla base delle novità in arrivo sul fronte del calendario della manifestazione.
“Dal prossimo anno infatti - spiega il direttore generale di Veronafiere, Giovanni Mantovani - Vinitaly comincerà la domenica e dedicherà il primo giorno al grande pubblico. Mentre dal lunedì al mercoledì sarà riservato agli operatori del settore”. Una modifica importante che è dettata soprattutto dalle richieste delle aziende. “La riorganizzazione delle date - aggiunge Mantovani - consente una maggiore flessibilità a chi arriva dall’Asia o dagli Stati Uniti che in questo modo può viaggiare nel fine settimana, e poi avere tre giorni a disposizione per concludere affari”.
Contemporaneamente si arricchirà l’offerta degli eventi di “Vinitaly for you”, ovvero le iniziative dedicate al grande pubblico che si svolgono nel perimetro della provincia di Verona in contemporanea con la manifestazione.

Ma le novità non riguarderanno solo il calendario. “Abbiamo ricevuto da alcune regioni italiane - aggiunge il direttore generale, Mantovani - proposte per realizzare con la loro collaborazione manifestazioni sul territorio dedicate al vino. Richieste pervenute da Toscana, Campania e Sicilia che puntano a sviluppare con il nostro know how iniziative autonome”. Intanto, l’edizione 2011 di Vinitaly che si avvia alla chiusura ha registrato dati positivi anche per le imprese, secondo le quali si sta consolidando un trend di ripresa per il vino italiano. “Non è il caso di utilizzare toni trionfalistici - ha detto ieri Angelo Gaja, uno dei più famosi produttori italiani- tuttavia, è indubbio che rispetto al recente passato. Il settore ha imboccato una solida inversione di tendenza. Indicazioni positive vengono soprattutto dall’estero dove le aziende italiane anche quelle piccole e piccolissime stanno dimostrando di saper stare sul mercato smentendo chi vede proprio nelle ridotte dimensioni un limite invalicabile”.
“Gli spumanti made in Italy stanno vivendo un moment magico - ha aggiunto Etile Carpené, presidente della Carpené Malvolti, tra i marchi leader del Prosecco Docg - che nonostante il difficile scenario internazionale ci ha portato a chiudere il 2010 con una crescita del fatturato dell’8%. E nel corso del Vinitaly abbiamo verificato che le sensazioni restano positive. Gli importatori di Usa, Regno Unito e Germania che abbiamo incontrato si aspettano per quest’anno un ulteriore incremento delle vendite compreso fra il 3 e il 5 per cento”.

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