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Il Sole 24 Ore

Così il Prosecco sfida lo Champagne ... Bollicine. Entro due anni saranno commercializzate 400 milioni di bottiglie... Sorpasso a Nord-Est. Un nuovo primato produttivo potrebbe presto essere raggiunto da un vino italiano ai danni di un prodotto francese e riguarda il Prosecco che si avvia a sopravanzare, in termini produttivi, il rinomato Champagne. Già qualche tempo fa si era parlato di un “sorpasso” realizzato nel numero di bottiglie di spumante italiano ai danni dello Champagne. Ma a difesa delle etichette francesi fu sottolineato che era improprio paragonare una molteplicità di vini come gli spumanti italiani (che sommano il Lambrusco emiliano e l’Asti del Piemonte) con lo Champagne, realizzato invece in un’unico territorio omogeneo. Questa volta invece il sorpasso ai danni delle bottiglie francesi può essere messo a segno da un prodotto di un unico territorio: il Prosecco. Secondo i dati del Cirve (Centro interdipartimentale per la ricerca in viticoltura ed enologia di Conegliano) e resi noti da Coldiretti quest’anno lo spumante prodotto in Veneto (ma ora anche in Friuli Venezia Giulia), nelle due tipologie Doc e Docg verrà commercializzato in circa 280 milioni di bottiglie. Cifra che il prossimo anno potrebbe raggiungere i 350 milioni, per superare dal 2013 quota 400 milioni di bottiglie. La leadership è dunque dietro le porte? “I primati - spiega il presidente del Consorzio del Prosecco Doc, Fulvio Brunetta - non hanno grande importanza. Il nostro principale problema è gestire la crescita di un prodotto senza ricadute negative per i viticoltori”. Nel 2009 fu realizzata una profonda riorganizzazione dell’area del Prosecco che ha promosso la vecchia Igt a Doc e creato le due nuove Docg di Conegliano Valdobbiadene da un lato e dei Colli Asolani dall’altro. Per compensare i produttori della riduzione delle rese produttive (e quindi delle bottiglie prodotte) dovuta al passaggio di classificazione, fu consentito di piantare nuovi ettari di vigneto. “Il risultato però è stato - aggiunge Brunetta - che da 12mila ettari fa siamo già giuntia quota 17mila e a breve supereremo la soglia dei 20mila ettari. Stiamo discutendo con le regioni interessate le modalità per garantire uno sviluppo equilibrato ed evitare che il boom dell’offerta porti al primato produttivo sullo Champagne ma anche a un crollo dei prezzi”. Se qualcuno teme i rischi del possibile sorpasso altri invece ci intravedono solo opportunità. “Non sono affatto preoccupato dalla crescita della produzione - spiega il produttore di Prosecco, Gianluca Bisol -. Sono convinto che se ben gestita, magari anche attraverso un’ulteriore riduzione delle rese produttive e mantenendo elevato il livello dei controlli sulla qualità, la crescita del Prosecco non avrà contraccolpi. E il grande successo che sta incontrando sui mercati lo porterà nel breve a superare lo Champagne per poi diventare la prima voce dell’export enologico italiano”.

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